Gordola

Un centro tennistico nel nome di Doris De Agostini

Inaugurati il nuovo pallone pressostatico che copre due campi e la targa commemorativa dell’indimenticata campionessa di sci

Il momento in cui è stata svelata la targa commemorativa, che lega il centro tennistico alla grande campionessa di sci scomparsa nel 2020
(Ti-Press/Golay)
18 dicembre 2022
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L’impegno in prima persona dei figli Andrea e Alessia; l’affetto di un sodalizio sportivo che l’ha avuta come amica, ma anche simbolo di classe, talento e impegno; la partecipazione di tutta una comunità – quella di Gordola – che nel progetto di copertura dei campi e nel centro tennistico a lei intitolati trova innovazione strutturale destinata in primo luogo alle giovani generazioni.

C’è tutto questo, nel grande capitolo di "Un tetto per la Doris" al Tennis Club Gordola. Un capitolo aperto con l’ambiziosa idea di una copertura fissa dei campi 2 e 3, ma infine portato a compimento con la realizzazione di un nuovo pallone pressostatico, meno oneroso finanziariamente e ottenuto grazie alla generosità dei privati, tanto importante da non intaccare la stabilità economica del club.

‘Nel dolore possono nascere grandi cose’

Domenica, giornata d’inaugurazione del pallone pressostatico e della targa che lega il TC al nome di Doris De Agostini, la grande, indimenticata campionessa era nelle parole commosse di Andrea, figlio della sciatrice e presidente del Tennis Club, e in quelle di Alberto Crugnola, vicepresidente del sodalizio e presidente della commissione istituita per concretizzare la copertura. Commissione in cui, unitamente a Crugnola, hanno lavorato lo storico allenatore Nicola Gambetta, Christian Guerra, Gerold Matter, Simone Patelli, nonché lo stesso Andrea e la sorella Alessia.

Nel suo intervento Crugnola ha innanzitutto ricordato l’infausto giorno della scomparsa di Doris, il 22 novembre 2020. «Nel dolore e nello sconforto, però, nascono a volte anche grandi cose, come il sogno nato a fine anno grazie all’idea degli amici Gerold e Nicola, i quali mi hanno chiesto cosa ne pensassi di dedicare a Doris la prevista copertura fissa di due campi e di lanciare una raccolta fondi per garantirne il funzionamento».

Lì nascevano dunque "Un tetto per la Doris" e la commissione del Tennis Club, cui si sarebbe affiancato un comitato d’onore formato da personalità come il marito di Doris Luca Rossetti, Lorenzo Anastasi, Enrico Bonfanti, Giuseppe Canova, Michela Figini, Tiziano Gagliardi, Norman Gobbi, Franco Lazzarotto, Ellade Ossola, Reto Pezzoli, Mauro Pini, Fabio Regazzi, Bernhard Russi, Claudio Sulser, Pier Tami, Michele Tognetti, Damiano Vignuta e Manuela Zardo.

«Alcuni sogni li possiamo realizzare da soli – ha proseguito Crugnola – ma questo era troppo grande e importante. Si trattava di garantire la sopravvivenza del nostro club, con i suoi oltre 60 giovani, e di lasciare un segno di riconoscenza a Doris per tutto quanto aveva fatto per il nostro Tennis Club». Com’era ampiamente prevedibile il sostegno ad ampio raggio non si è fatto attendere, anche se a causa del considerevole aumento dei prezzi delle materie prime si è dovuto rinunciare al progetto di copertura fissa per concentrarsi su un più sostenibile "piano B" riguardante un pallone pressostatico di ultima generazione, interamente pagato tramite la raccolta fondi lanciata a inizio 2021: «Una cifra considerevole – ha concluso Crugnola – che conferma quanto Doris fosse ed è ancora nel cuore di tante persone».

Il figlio Andrea: ‘Motivazioni incredibili’

Emozionate ed emozionanti anche le parole di Andrea Rossetti, figlio di Doris e presidente del Tennis Club, secondo il quale «le idee esistono solo se abbiamo le parole per nominarle e descriverle». Quella iniziale di coprire i campi 2 e 3 «ha per forza di cose dovuto subire importanti variazioni in corso d’opera a causa dell’aumento dei costi di materie prime e materiali; costi che non sarebbero stati sostenibili per un Tennis Club delle nostre dimensioni. Così siamo passati a un altrettanto importante "piano B", comunicato a suo tempo ai già numerosi donatori, in seno ai quali ho riscontrato un’ancora maggiore unità di intenti, soprattutto da parte di chi si vuole impegnare nel quotidiano per garantire un’attività sportiva importante per la regione e per i molti ragazzi di Gordola durante tutto l’anno. La motivazione è stata incredibile e ci ha spinto ad andare avanti nonostante la consapevolezza che l’idea iniziale non sarebbe andata in porto».

D’altra parte, ha sottolineato Andrea, se il primo progetto sarebbe stato coperto dai privati soltanto in misura del 10% circa, il secondo lo è stato interamente «e non va in alcun modo a incidere sulle finanze del club. Si tratta di un risultato incredibile: l’affetto dimostrato da oltre 300 persone che hanno contribuito e creduto in tutto questo, per me, non ha eguali». Andrea ha concluso ricordando la vicinanza della mamma al sodalizio tennistico; una vicinanza dimostrata con tanti gesti da persona normale: «Non facevi mai niente tanto per farlo; era il come lo facevi che rimaneva impresso... Era la gioia con la quale svolgevi tutte queste cose che arrivava dritta al cuore delle persone con cui hai legato qui al club».

Dopo il saluto del Comune portato dal vicensindaco René Grossi, la parte ufficiale, condotta da Boris Croce, ha visto l’inaugurazione della targa (ideata da Lorenzo Rossi, per gli amici "Ciuffi") che intitola a Doris De Agostini il centro tennistico gordolese.