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Scarti vegetali: servizio inadeguato ma le soluzioni divergono

Nelle Terre di Pedemonte la proposta di modifica del regolamento rifiuti non fa l’unanimità di vedute. Commissione legislazione e petizioni divisa

13 dicembre 2022
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La riorganizzazione del servizio raccolta degli scarti da giardino, con la paventata chiusura delle due piccole discariche pubbliche del verde di Cavigliano e Tegna, nel Comune delle Terre di Pedemonte, non convince tutti. Il tema, lo ricordiamo, sarà discusso in occasione della prossima seduta di Consiglio comunale, prevista il 19 di dicembre.

La Commissione della legislazione e delle petizioni si è infatti divisa nel suo preavviso al messaggio municipale. La maggioranza dei commissari (con alla testa la presidente, Lucia Galgiani Giovanelli) ritiene opportuno seguire le indicazioni dell’esecutivo. Rileva tuttavia delle criticità nel servizio alla cittadinanza (come ad esempio il tempo e i costi supplementari derivanti dal fatto di dover trasferire a Losone un maggior carico di rifiuti). La stessa maggioranza dei firmatari auspica che le misure previste portino a ottemperare il principio della copertura dei costi a mezzo di tasse causali.

Molto articolato e dettagliato, il secondo rapporto, di minoranza, a firma Marco Fioroni (il Centro).

Le due piazze di raccolta e il futuro ecocentro

Pur sostenendo pienamente il principio del ‘chi produce paga’, l’interessato si dice perplesso sui metodi e le modalità organizzativi della raccolta e dello smaltimento. Innanzitutto, rileva, "non si intravede un nesso logico tra la chiusura delle piazze di raccolta di Tegna e Cavigliano (molto apprezzate e utilizzate dall’utenza) e l’impossibilità di tassare i fruitori. Basterebbe seguire l’esempio di quanto fatto in altri comuni ticinesi, come è il caso di Avegno. Una soluzione la si trova dunque facilmente".

Sempre secondo Fioroni, in tempi a noi prossimi il Comune si doterà di un nuovo ecocentro destinato alla raccolta dei vegetali. "A quel momento sarà necessario procedere con l’introduzione della tassa di deposito". Perché, quindi, non lasciare le cose come stanno fino a tale scadenza? Dopotutto, rileva ancora il commissario della Legislazione e delle Petizioni, per decenni il Cantone ha tollerato la presenza di queste due piccole deponie del verde e di ordini, formali, di sgombero e chiusura non ne sono mai stati intimati.

Lavoro supplementare per gli operai

Il discorso si sposta poi sull’attuale raccolta porta a porta, che il Municipio ritiene non più adeguato e troppo costoso. La raccolta settimanale dei contenitori del verde verrebbe, con la modifica del regolamento, intensificata e questo creerebbe, secondo Fioroni, "prestazioni supplementari di lavoro per la squadra operai, già oggi oberata di lavoro. Compito che, invece, una ditta privata specializzata potrebbe svolgere con mezzi appropriati, come succede in altri comuni. Sarebbe così possibile far capo a contenitori più capienti come avviene a Orselina, dove a titolo di paragone (e con un territorio più sfavorevole) questo servizio genera costi di un terzo inferiori a quelli previsti dalla riorganizzazione pedemontana".

Senza dimenticare, ammonisce Fioroni, che se le tasse di raccolta subiranno un’impennata, il rischio di soluzioni abusive da parte dell’utenza (leggasi deponie all’aria aperta) non potrà essere certo scartato.

Ridurre la produzione, ‘ma così no di certo...’

In conclusione, il consigliere comunale ritiene che l’obiettivo primario della revisione del regolamento rifiuti dovrebbe essere quello di ridurre per quanto possibile la produzione di scarti vegetali e di favorirne la valorizzazione quale prodotto di compostaggio, pacciamatura o altro. Il metodo scelto della tassa annuale fissa per ogni bidone non incentiva affatto questo meccanismo virtuoso. Una volta pagata la vignetta, non sussiste infatti alcun incentivo a ridurre la propria produzione. Il principio della causalità viene così manifestamente disatteso. Insomma a suo modo di vedere "il sistema proposto dall’Amministrazione non costituisce una soluzione di raccolta e smaltimento efficace ed efficiente, ma si limita a estendere un servizio vetusto e inadatto alle accresciute esigenze del mutato comune". Ergo il messaggio non va approvato e al Municipio viene chiesto un ulteriore approfondimento del tema.

La seduta di legislativo, alla luce anche della questione pianificatoria relativa al comparto Maggia-Melezza e al futuro del campo sportivo di Tegna, promette dunque parecchio dibattito.