I due personaggi fra i protagonisti del Bollettino annuale della Società storica locarnese, presentato ai soci dal municipale Nicola Pini
La Società storica locarnese ha presentato ai propri soci il Bollettino annuale. A illustrare ai presenti il contenuto del ventiseiesimo volume è stato invitato Nicola Pini, municipale di Locarno e granconsigliere (nonché storico). Pini ha iniziato con l’editoriale del presidente Rodolfo Huber sulla presenza a Locarno dell’ex re dell’Afganistan tra gli anni 1946-1960, sottolineando poi l’importanza della digitalizzazione e della messa in rete delle fonti d’archivio. Si è poi brevemente soffermato sulla disquisizione di storia con la "S" maiuscola e la "s" minuscola in riferimento al contributo di Orlando Nosetti sul dibattito di usi e costumi nella prima metà del XX secolo a Brissago, continuando con l’articolo di Alberto Azzi che si è occupato delle origini della fotografia nella Svizzera italiana, posizionando la regione al confine tra "l’ultimo nord e il primo sud", e terminando con il contributo di Diego Scacchi che ripercorre alcuni aspetti della figura di un premio Nobel come sir John Eccles, che si stabilì a Contra nei suoi anni di quiescenza.
Pini si è intrattenuto su altri tre articoli di suo interesse personale per formazione accademica, professione e attività politica, stuzzicando l’appetito dei presenti in primis con l’articolo di Pellegrini sulla nascita del Canton Ticino e la messa in evidenza di alcuni politici del Locarnese che hanno partecipato alla nascita del Cantone, seguito dall’articolo di Kessler sulle coraggiose imprese turistiche di fine Ottocento in Valle Maggia e l’apertura dell’Hôtel du Glacier a Bignasco, e infine con l’articolo di Anelli sulla sottile linea tra beneficenza e sfruttamento in ambito industriale, vissuto da giovanissime ragazze ticinesi nell’Ottocento e mettendo in evidenza l’intervento, prima prudente e poi attivo, del governo cantonale ticinese.
Il bollettino comprende inoltre una serie di brevi biografie tracciate da Fabio Chierichetti sugli uomini illustri dello stradario del Comune di Gambarogno e un articolo di Riccardo M. Varini che ripercorre le tragiche vicende dell’esplosione della fabbrica Nitrum a Bodio.