Le finanze del Comune destano preoccupazione, ma le contromisure non saranno per il 2023. Probabile un futuro aumento del moltiplicatore
Far quadrare i conti 2023 sarà impresa ardua per il Comune di Gambarogno. Il tema approderà al Legislativo nella seduta del 19 dicembre e il Municipio presenterà la sua proposta di preventivo, allestito in quello che viene definito un clima "d’incertezza". "Nelle finanze comunali – indica lo stesso Esecutivo – c’è un problema strutturale e anche per l’anno venturo ci si trova di fronte a un importante deficit".
Che fare? " Incrementare le entrate, adattando il moltiplicatore d’imposta o introducendo nuove tasse, è poco opportuno in una situazione congiunturale dove le famiglie sono già colpite dall’inflazione, dall’aumento dei costi per la cassa malattia e dell’energia, sia elettrica, sia fossile. Per questo motivo si è deciso, per il momento, di rinunciare a questa manovra, verificando per contro, voce per voce, la possibilità di risparmi sulle uscite". Un’impresa non facile. Conti alla mano, il Municipio osserva che su un totale di 28,8 milioni di franchi, solo 5,5 milioni riguardano spese per beni e servizi "sui quali si potrebbe teoricamente intervenire. Malgrado lo sforzo profuso, si è riusciti a contenere la spesa in termini ancora insufficienti".
Pure al capitolo "beni e servizi" gli spazi di manovra sembrano esigui: "La possibilità di comprimere i costi è assai limitata dalla necessità di garantire in modo diffuso e professionale dei servizi ai quali i cittadini sono ormai abituati e ai quali difficilmente rinuncerebbero". Senza dimenticare l’esigenza di garantire un’adeguata manutenzione delle strade e delle strutture comunali.
Obiettivo, confermato anche nel preventivo 2023, trovare una giusta intesa sull’equilibrio tra entrate e uscite, pur garantendo servizi di qualità. "Nell’immediato, per limitare i disagi ai cittadini e permettere a tutti di superare la crisi in atto, in modo più o meno ‘indolore’, si ritiene di poter ancora chiudere per uno o due anni con dei disavanzi del conto economico, che saranno coperti dal capitale proprio. Strumento che, in situazioni come questa, serve da ammortizzatore". Ma il Municipio avverte: "In seguito, salvo reperire nuovi contribuenti o entrate straordinarie, al momento non quantificabili, né prevedibili, bisognerà ritoccare il moltiplicatore d’imposta soprattutto se i costi finanziari dovessero aumentare ulteriormente". Insomma, i ritocchi possono attendere...
"La situazione finanziaria in cui ci troviamo necessita indubbiamente di rigore e attenzione nella ricerca di soluzioni adeguate ai fini di garantire, anche in futuro, servizi di qualità, in modo diffuso, con un carico fiscale e finanziario sostenibile per i nostri cittadini – prosegue il Municipio –. La semplice comparazione degli indicatori finanziari, in modo acritico, non fornisce un quadro esaustivo delle difficoltà e delle potenzialità del Gambarogno. Siamo un Comune che ha ben ‘digerito’ il processo aggregativo, riorganizzando l’amministrazione e i suoi servizi con limitate modifiche nell’organico". L’aggregazione ha portato con sé, quale eredità, anche un debito pubblico oggi considerato "importante". Tuttavia, afferma il Municipio, "non avere debiti in presenza di un ritardo infrastrutturale o di assenza di servizi di base sarebbe molto più grave". Le risorse finanziarie del Comune sono sufficienti a coprire l’attività amministrativa e, in autofinanziamento, circa 2,3 milioni di franchi annui di investimenti. "Sulla scorta dei risultati degli ultimi consuntivi e delle proiezioni a preventivo si riconferma il disequilibrio – si legge ancora nel messaggio municipale –. Le imposte coprono solo parzialmente il fabbisogno del conto economico, con dei disavanzi di circa un milione di franchi annui. Questo deficit potrebbe ulteriormente peggiorare in funzione del costo del denaro, legato al debito pubblico e al rinnovo dei vari prestiti. Nel breve periodo (uno o due anni) il Comune può sopportare, grazie al suo capitale proprio, ulteriori disavanzi, senza necessariamente aumentare il carico fiscale o le tasse. Ciò sarà possibile solo con una attenta politica finanziaria, che dovrà limitare gli investimenti all’autofinanziamento e contenere per quanto possibile la spesa pubblica. Bisognerà inoltre monitorare con attenzione la gestione della liquidità, per evitare di dover accedere a debiti a breve termine. Entro un paio d’anni si dovranno comunque reperire nuove entrate che, in assenza di nuovi e facoltosi contribuenti, implicherà un adeguamento del carico fiscale".
E qui entra in scena anche il Legislativo: "Il Consiglio comunale e il Municipio devono garantire la continuità delle opere in corso e attuare quelle programmate dal Piano finanziario. Il futuro incerto e le sfide che il Comune dovrà affrontare nei prossimi anni necessitano di un miglior affiatamento fra gli organi istituzionali, che di concerto, e nel rispetto delle rispettive competenze, devono fare fronte comune nella ricerca delle migliori soluzioni, per perseguire obiettivi e progetti che favoriscano la qualità di vita in Gambarogno".
In un capitolo a parte viene affrontata la questione del servizio raccolta ed eliminazione dei rifiuti, che nel 2021 aveva prodotto un deficit di oltre 95mila franchi (e il capitale proprio in questo campo è negativo, con un meno 42mila franchi). Anche per il 2022 la chiusura sarà in rosso. La tendenza andrà invertita, mirando a un equilibrio fra entrate e uscite. "In ossequio a quanto richiesto dalla Sezione enti locali, per il 2023 si prevede di mantenere il costo del sacco da 35 litri a 95 centesimi, aumentando le tasse base del 5 per cento, che sino a ora erano applicate al minimo previsto dal Regolamento. Ciò garantirà una maggior entrata di 38mila franchi, che nel giro di alcuni anni dovrebbe riportare in attivo il capitale proprio negativo. Solo in seguito, in base all’evoluzione dei costi e delle entrate, si potrà ridiscutere un eventuale adattamento delle tariffe".