Tra novità già attuate e altre in arrivo, il Comune locarnese può considerarsi un precursore nella strategia di gestione dei rifiuti
Sono finalmente ricomparsi sugli scaffali dei rivenditori di Losone i sacchi della spazzatura da 35 litri. Già perché i sacchi blu ufficiali più utilizzati (quelli della misura standard per i cestini che stanno sotto al lavandino, tanto per intenderci) erano letteralmente introvabili ormai da metà settembre, costringendo i cittadini ad adoperare quelli da 17 litri (e quindi oltre che più cari, a parità di capacità, di 10 centesimi, da cambiare più spesso) e quelli da 60 o 110 litri, per alcuni scomodi in quanto, per esempio, decisamente più pesanti una volta riempiti. Un’indisponibilità – che ha tra l’altro portato la sezione losonese del Centro a chiedere lumi al Municipio attraverso un’interpellanza (primo firmatario Peter Tomamichel) – dovuta, come ci ha spiegato la responsabile del Dicastero protezione dell’ambiente e acqua potabile Nathalie Ghiggi Imperatori, al concatenarsi di alcuni imprevisti che hanno appunto portato a un ritardo nell’approvvigionamento.
«Posso confermare che finalmente i sacchi da 35 litri sono tornati disponibili anche a Losone – afferma la municipale, anche lei del Centro –. Purtroppo i tempi di attesa si sono dilatati a causa di problematiche nella catena di approvvigionamento. Ci dispiace se ciò ha causato dei fastidi alla popolazione, ma allo stesso tempo ringraziamo i cittadini che hanno portato pazienza e si sono adattati facendo capo ai sacchi da 17 e 60 litri, comunque sempre disponibili grazie anche al lavoro di Municipio e servizi comunali».
Archiviato il discorso sacchi blu, ne approfittiamo per fare il punto della situazione su un tema, quello dei rifiuti, al quale «il cittadino è sempre più attento. La collaborazione tra l’utenza e il Comune è un aspetto centrale in questo ambito e va oltre la questione puntuale relativa ai sacchi Rsu (rifiuti solidi urbani, ndr). Le statistiche ci dicono purtroppo che la Svizzera è tra i maggiori produttori di rifiuti pro capite, ma al contempo siamo dei campioni nel riciclaggio. La sensibilità in questo senso è alta e il Comune di Losone ha sempre sostenuto il riciclaggio attraverso misure che permettessero di favorirlo. Ad esempio sul territorio si trovano nove isole ecologiche, la cui funzionalità viene periodicamente valutata. C’è poi l’Ecocentro dello Zandone e ora un nuovo centro di raccolta in zona Canaa: laddove prima si trovavano unicamente le benne per la carta e un contenitore per il vetro, ha preso forma in questi mesi un vero e proprio centro di raccolta, dove possono ora essere smaltiti anche alu, pet, capsule, tessili e in piccole quantità anche alcune tipologie di rifiuti speciali».
Losone è stato uno dei primi Comuni a introdurre, nel 2009, la tassa sul sacco, mossa che ha portato in pratica a dimezzare la quantità di rifiuti domestici, passata da circa 20mila quintali del 2008 a poco meno di 10mila nell’anno successivo. Un esempio seguito progressivamente anche dai Comuni limitrofi, con la conseguenza che le più attrezzate "isole" losonesi sono diventate meta di pellegrinaggio da parte dei non residenti, finendo per riempirsi rapidamente. Una situazione migliorata negli ultimi tempi, ma non ancora del tutto risolta, tanto che è in arrivo un sistema di videosorveglianza (e le conseguenti multe)... «La situazione è oggi meno visibile, ma non sono scomparsi gli abusi. Capita ancora spesso di trovare accanto alle campane, oltre a rifiuti che ci andrebbero dentro, anche altre tipologie come elettrodomestici, plastiche ecc. A rendere più decorose le isole è l’intervento quotidiano degli operai della squadra comunale, con una persona sempre impiegata anche nel fine settimana. Speriamo che la situazione possa ulteriormente migliorare con la messa in funzione del sistema di videosorveglianza previsto prossimamente e convertendo i contenitori per la raccolta della carta ad altre tipologie di rifiuti».
Sì, perché con l’anno nuovo non sarà più possibile depositare la carta nelle isole ecologiche… «Nel mese di luglio è stata introdotta la raccolta definita "porta a porta", che avviene ogni due settimane di giovedì. Carta e cartone possono essere esposti nei punti di ritiro in sacchi di carta, legati o nell’apposito contenitore giallo. I primi risultati sono positivi e vediamo sempre più bidoni gialli sulle strade. In ogni caso è sempre possibile depositare carta e cartone presso il nuovo centro di raccolta Canaa – dove sono in funzione due benne autocompattanti – durante gli orari d’apertura: lunedì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 11.30, mercoledì dalle 15 alle 19».
La "rivoluzione" di Losone nella gestione dei rifiuti prosegue quindi e le nuove sfide non mancano, in particolare quella legata alla raccolta differenziata delle plastiche domestiche, dal 2019 organizzata tramite il servizio sperimentale "Sammelsack", ossia sacchi trasparenti da 60 litri (dal costo di 2,50 franchi l’uno) nel quale gettare indistintamente quasi tutte le tipologie di plastica, a patto che non vi siano residui di cibo. Una volta pieni, i sacchi vengono portati all’ecocentro, dove iniziano il loro percorso verso i centri di riciclaggio. Ma proprio quest’ultimo viaggio e le sue numerose tappe (Ticino-Turgovia-Austria e ritorno in Svizzera), hanno attirato sul progetto diverse critiche, in particolare a livello di sostenibilità. Inoltre, dal primo giugno 2023, tutti i Comuni ticinesi saranno obbligati a introdurre la raccolta separata delle plastiche, nello specifico polipropilene (ad esempio contenitori, tappi, capsule) e polietilene (sacchetti, giocattoli, flaconi per detersivi o alimentari), che a differenza di quanto avviene nel Sammelsack dovranno appunto venir separate… «Dobbiamo capire come procedere per adeguarci alle recenti imposizioni cantonali. Un’alternativa potrebbe essere quella di dotare i punti di raccolta di contenitori appositi per le plastiche riciclabili e affidarle in seguito a una ditta ticinese (la Puricelli Sa di Riva San Vitale, ndr). Nel contempo, sarà pure interessante vedere come si sviluppa il dibattito a livello cantonale in merito all’iniziativa pendente in Gran Consiglio che chiede che siano i Comuni a definire la tassa sul sacco. Ma stiamo lavorando anche su altri fronti, per esempio all’adeguamento delle isole ecologiche. Senza dimenticare l’ambito informazione e sensibilizzazione».