A Brissago il Municipio ha licenziato il documento contabile, che stima un disavanzo di 172mila franchi. Per il moltiplicatore d’imposta proposto l’85%
Un preventivo che, come è solito fare il Municipio di Brissago, viene redatto all’insegna della dovuta prudenza. Le stime di spesa del 2023 lasciano intendere un disavanzo d’esercizio di 172mila franchi, con un moltiplicatore d’imposta ancorato all’85%. Anche se non lo grida ai quattro venti, il sindaco Roberto Ponti non nasconde che, al momento di tirar le somme, in cassa potrebbe restare qualche franchetto. Di utile, ovviamente. Le voci che contano del documento finanziario indicano spese per 13,23 milioni di franchi (in linea con i costi di gestione del 2022) compensate da introiti per poco più di 6 milioni. Il fabbisogno da coprire tramite imposta è invece pari a 7,2 milioni. Una situazione economica, quella del borgo brissaghese, che dunque può definirsi stabile. Stabili lo sono pure i ricavi, con qualche significativo scarto, tuttavia, a livello dei singoli dicasteri. Com’è il caso nel settore dell’Amministrazione, con scatti salariali e carovita del personale che incideranno con un +3%; discorso che vale anche in ambito scolastico, con i costi a carico del Comune per l’assunzione di un nuovo docente d’appoggio. A livello d’investimenti (4,7 milioni l’onere netto), l’ente pubblico avrà da affrontare, tra le altre spese, l’importante progetto della ristrutturazione di Palazzo Branca Baccalà (2 milioni previsti a tale scopo), il nuovo pontile in zona Riva Azzurra (150mila) e 400mila per il rinnovo di infrastrutture al Porto alla Resiga.