In coda ai due precedenti, sarebbero emersi altri casi. Il sindaco Alain Scherrer convoca l’intero Corpo per un incontro
Altri due (forse addirittura tre) agenti della Polizia comunale di Locarno sarebbero oggetto di approfondimenti, approfondimenti preliminari che potrebbero sfociare (il condizionale è d’obbligo) in un’inchiesta amministrativa. Dopo il licenziamento, deciso dal Municipio, del figlio del comandante, accusato di atti di presunti atti di esibizionismo in seno alla Polcom (atti che peraltro l’agente contesta, così come il conseguente licenziamento, impugnato di fronte al Consiglio di Stato), e dopo l’inchiesta amministrativa aperta nei confronti di un agente che avrebbe offeso una dipendente della Città esagerando con le parole, emergono nuovi casi. Casi che, stando a nostre fonti, nascono in coda alle inchieste amministrative aperte in precedenza; non si sa, tuttavia, quali siano i fatti che li hanno originati né di quale rilevanza. Dal Municipio non giungono conferme.
La situazione finora considerata estremamente delicata, si sta rivelando sempre più critica. Tanto che il sindaco Alain Scherrer ha convocato l’intero Corpo di polizia per un incontro, al quale prenderà parte anche il capodicastero Sicurezza Pierluigi Zanchi, e che si terrà nel corso di questa settimana. La riunione permetterà al Municipio, sempre più in difficoltà di fronte alle fughe di notizie, di chiarire la propria posizione e allo stesso tempo d’informare il personale sui passi avanti compiuti finora.
Ricordiamo che lo stesso esecutivo, in più di un’occasione ha assicurato il proprio sostegno agli agenti. Ancora un mese fa, quando aveva deciso di avviare un’analisi sul funzionamento generale della Polizia comunale, aveva ringraziato pubblicamente l’intero Corpo "per aver continuato a svolgere il proprio lavoro con impegno e professionalità anche durante questi ultimi complicati mesi, durante i quali si è trovato sotto i riflettori mediatici e ha ricevuto una grande attenzione politica (con più di un atto parlamentare sul tema)".
Lo scorso mese di marzo, a seguito di segnalazioni scritte circa presunti comportamenti inappropriati pervenute all’esecutivo, il Municipio aveva deciso di aprire un procedimento amministrativo interno alla Polizia comunale, avvalendosi nello specifico della consulenza esterna dell’avvocato Marco Bertoli (ex procuratore pubblico e autore di inchieste amministrative ai più alti livelli dello Stato). Una procedura illustrata dal sindaco, dal capodicastero e dal comandante a tutti gli agenti durante un apposito incontro il 16 marzo.
La procedura, annunciava il Municipio sin da subito, non escludeva l’eventualità di avviare un esame più generale, dopo aver preso atto di queste prime verifiche. Infatti, anche preso atto della volontà espressa tramite lettera da gran parte degli agenti (38 su 42) di essere sentiti, il Municipio lo scorso 16 settembre ha deciso di avviare un’analisi "che permetterà di effettuare una radiografia della situazione attuale, tramite interventi di ascolto e di verifica operativa". Duplice l’obiettivo: "Evidenziare quanto di positivo si sta facendo e identificare le aree di miglioramento per le quali proporre le misure correttive che eventualmente si renderanno necessarie". Per svolgere questo incarico la Città si è affidata all’IQ Center.