L’Istituto Miralago di Brissago inaugura un nuovo stabile voluto per adattarsi in particolare all’invecchiamento dei suoi ospiti e dei loro familiari
«Mi dicono sempre che avremmo dovuto costruire un albergo qui, ma noi siamo orgogliosi e felici di questo istituto che ora si arricchisce di un nuovo importante tassello».
Come dare torto a Diego Erba, presidente della Fondazione Famiglia Ireneo e Giovanna Rinaldi che gestisce il Miralago di Brissago, una struttura che gode davvero di una location degna di un resort di lusso, incastonata sulla riva del Lago Maggiore del quale offre una vista privilegiata per i suoi ospiti molto speciali. Sì, perché l’istituto, nato nel 1975 come internato destinato ai bambini per i quali era necessaria una struttura protetta e pluridisciplinare, dalla metà degli anni 80 si rivolge alle persone adulte necessitanti di accompagnamento intensivo, con casistica mista e maggior fabbisogno educativo. Sviluppatosi negli anni, oggi il Centro Miralago – il cui finanziamento dell’attività ordinaria è regolato attraverso un Contratto di prestazione annuale sottoscritto dalla Fondazione con il Dipartimento della sanità e della socialità del Cantone Ticino – accoglie 43 utenti tra i 21 e i 78 anni con handicap medio-grave, di cui 32 in internato e 11 con un contratto di occupazione in esternato.
Persone che a partire da lunedì (sabato l’inaugurazione ufficiale alla presenza anche del direttore del Dss Raffaele De Rosa) potranno usufruire di un nuovo edificio chiamato "Piazzetta Miralago", costato circa 5,3 milioni di franchi (quasi 2 milioni il sussidio cantonale) e voluto proprio per andare incontro alle mutate esigenze degli ospiti della struttura.
«Da sempre l’Istituto Miralago risponde ai bisogni dell’utenza e anche stavolta questi bisogni hanno avuto una risposta concreta, nello specifico con la costruzione di uno stabile creato appositamente per le mutate esigenze legate all’invecchiamento dei nostri ospiti e, soprattutto, della loro cerchia familiare – ha spiegato la direttrice (dal 2019) Anna Romanens –. Alcuni utenti sono arrivati da noi nel 1975 che erano bambini e sono ancora qui, sono cresciuti e continuano a farlo, per cui l’Istituto si è dovuto adattare per fornire delle risposte a questa situazione e le ha trovate, grazie alla Fondazione, in questi nuovi spazi che permetteranno non di aumentare la capacità del nostro centro, bensì di ridistribuire l’utenza in base alle differenti esigenze e in camere singole e non più doppie, garantendo una presa a carico sempre più importante a ospiti che spesso presentano handicap molto severi. Per i nostri utenti si tratterà di un grande cambiamento, ma che porterà benefici per tutti, compresi i nostri collaboratori (oltre 90, ndr)».
Il nuovo stabile – come illustrato anche dagli architetti Elisabetta Clerici ed Erik Bianchi dello studio Bianchi Clerici di Bellinzona, vincitore del concorso indetto dalla Fondazione – dispone di 10 camere singole per utenti con polyhandicap e handicap severo, nonché di spazi comuni. La costruzione si sviluppa su due livelli principali: il primo ospita le camere e i servizi ed è orientato verso il Verbano; il secondo ospita il soggiorno e, pur mantenendo il rapporto visivo con il lago e le isole, si rivolge verso il giardino a sud. Con la realizzazione del nuovo edificio Piazzetta Miralago è stato inoltre possibile ricavare un nuovo ampio spazio esterno accessibile, con funzione di svago e di connessione fra i due stabili originari, che oltre a una splendida vista sul lago vanta la presenza di una grande opera ("Atmosfere arcaiche XII", 1996) dell’artista locarnese Pierre Casè, scomparso proprio negli scorsi giorni. «Più che una casa medicalizzata, abbiamo voluto costruire una casa per queste persone», ha aggiunto Elisabetta Clerici, sottolineando anche come in termini di sostenibilità lo stabile risponda agli standard Minergie.
Una sorta di stella in più – per restare in ambito alberghiero – che non comporterà però un aumento dei costi per l’utenza, perché come sottolineato ancora da Erba, «tutto ciò che non è coperto dal Cantone (praticamente tutti gli ospiti del Miralago beneficiano degli assegni per grandi invalidi, ndr) non pesa sulle famiglie ma è finanziato dalla Fondazione, che è stata creata proprio per questo scopo».
I lavori per la costruzione del nuovo edificio hanno permesso anche di intervenire su una problematica all’apparenza più banale ma particolarmente sentita per la zona… «Quello dei posteggi è un problema atavico per Brissago ma ora siamo riusciti ad aggiungerne una quindicina per chi viene a trovare i nostri utenti e in generale per una regione che rappresenta una sorta di unicum per il numero di case di cura, ospedali e quant’altro sul suo territorio».
Un progetto di ampliamento durato in totale poco meno di dieci anni (i lavori sono invece stati effettuati tra il gennaio 2020 e lo scorso luglio) per «un’operazione abbastanza complessa non solo per l’investimento, ma anche per le difficoltà legate ad esempio alle norme burocratiche da rispettare, alla pandemia e alla guerra, che hanno portato alla mancanza di materie prime. Alla fine però siamo riusciti ad arrivare qui, un traguardo significativo per la Fondazione, il cui obiettivo è sempre stato quello di offrire il meglio ai nostri ospiti e al nostro personale».