Inaugurato il percorso che dalla teleferica porta anche disabili e famiglie con passeggini al punto panoramico
La montagna si fa ancora più vicina. Anche per gli escursionisti con problemi motori o che per spostarsi usano la carrozzina. Un perfetto esempio è Cardada dove, nella mattinata di ieri, è stato inaugurato un nuovo sentiero più accessibile alle esigenze degli ospiti con handicap, oltre che alle famiglie con passeggini. La strada, fatta di cemento e costruita su una via già esistente, parte dal piazzale d’arrivo della funivia e conduce fino alla passerella panoramica con vista su un’ampia fetta del Locarnese.
Alla cerimonia, con tradizionale taglio del nastro, vari volti in rappresentanza dei diversi gruppi d’interesse: dal direttore degli impianti di Cardada, Luca Jardini, con cui laRegione ha scambiato due parole, ai portavoce degli enti turistici nonché delle associazioni legate alla disabilità.
«È un biglietto da visita per noi e siamo contenti, oltre che fieri, di poter condividere con più persone le bellezze che ci offre il Ticino. Quello che aggiungiamo è un tassello in più, poiché già in passato avevamo gruppi con esigenze particolari che venivano a trovarci. Salivano con la seggiovia, mangiavano al ristorante, pernottavano in albergo e poi scendevano. Adesso, grazie al sentiero, possono usufruire anche della passerella – spiega il direttore Jardini –. È un progetto che avevamo nel cassetto da molto tempo, frenato dal Covid. Ad aprile, finalmente, abbiamo potuto iniziare i lavori, terminati poi a giugno».
Il percorso è lungo 148 metri, con una pavimentazione composta da due strati di cemento; il primo alla base e con un’altezza di 15 centimetri e poi un secondo "lavato", in modo tale da rendere la strada abbastanza ruvida da far sì che acqua e ghiaccio non rendano sdrucciolevole la superficie.
«L’idea di usare questa tecnica mi è venuta quando sono stato nel Canton Appenzello. Lì vi era una struttura simile e così ci siamo decisi a riprodurla qui. È in grado di resistere il più a lungo possibile a 1’300 metri. Il costo? 158mila franchi, in parte finanziati dalla città di Locarno e in parte dall’Ente regionale di sviluppo», afferma l’intervistato.
Cardada, una vetta a pochi "passi" (se si prendono funicolare e funivia) dal centro di Locarno. Meta quindi ambita dal turista o dai ticinesi che cercano relax e frescura nei giorni di canicola. Com’è l’affluenza? «Direi buona. Normalmente abbiamo tra le 800 e le mille persone che salgono; il trend è rimasto costante anche nei giorni di grande caldo. Siamo circa ai livelli del 2019, ovvero del periodo pre-pandemia. Nel 2021, invece, viaggiavamo ben al di sopra della media dei mille utenti. Ma quello è stato un anno particolare» risponde Jardini.
La montagna del Locarnese non è solo una meta da visitare e vivere d’estate, come afferma lo stesso direttore degli impianti: «Siamo sempre in movimento e siamo dinamici. Ogni anno proponiamo qualcosa la nuovo e questo sull’arco delle quattro stagioni. La gente sale a Cardada anche d’inverno non più per sciare, ma per fare una passeggiata a piedi o in racchette, oppure ancora per slittare. La mentalità sta cambiando e stiamo aumentando la frequenza pure nella stagione più fredda».
E, parlando di offerta, in pentola bollono diverse idee: «Fra i progetti futuri abbiamo il laghetto, in fase di realizzazione, pronto per fine settembre e inizio ottobre. Poi c’è la sistemazione del percorso ludico, introducendo nuovi giochi e rendendo anch’esso più accessibile. Infine stiamo lavorando per le famiglie, puntando a quelle che hanno bambini molto piccoli. Non voglio svelare nulla, però stiamo pensando a qualcosa di adatto a chi vede il mondo con una prospettiva diversa, al di sotto di un metro…».