Ripetuti avvistamenti confermano come il felino sia presente in maniera stabile sulle montagne della Rovana
Un esemplare di lince ha preso casa in alta Vallemaggia, sulle montagne della Rovana passate alla cronaca, in questi ultimi mesi, più che altro per le ripetute predazioni di ovini da parte di lupi. La conferma arriva grazie ai ripetuti avvistamenti (con tanto di prove fotografiche) avvenuti nel corso degli ultimi mesi. Il più recente qualche settimana fa, con il felino "catturato" grazie all’attività di fototrappolaggio svolta da un residente nell’area.
La presenza di questo magnifico animale, che si ciba prevalentemente di ungulati di piccola taglia come i caprioli e che, al contrario del lupo, non è solito attaccare greggi, sorprende un po’ l’Ufficio caccia e pesca, dal momento che non sono state rinvenute, nei mesi scorsi, tracce evidenti del suo passaggio. Le linci sono animali che trascorrono la vita in completa solitudine. Solo nei mesi dell’accoppiamento, da febbraio ad aprile, il maschio si unisce alla femmina per qualche giorno per poi separarsi nuovamente. Vivono soprattutto in ambienti forestali variegati e non troppo fitti, dove si trovano le prede di cui si nutrono.
Della loro presenza, come testimoniato da foto di cuccioli, si è invece certi in alta Leventina, nei boschi sopra Quinto e nelle vicinanze di Deggio ma, come detto, in Vallemaggia si pensava piuttosto a una sua fugace apparizione. Ipotesi smentita, come detto, dai ripetuti avvistamenti (sui pendii del Pizzo Bombögn, poco oltre l’abitato di Cerentino e a Cimalmotto) che non fanno altro che confermare come il gattone selvatico più grande del Continente abbia trovato il suo habitat.
La lince, lo ricordiamo, ha iniziato a riprendersi negli anni Settanta grazie soprattutto a una serie di progetti di reintroduzione fra Svizzera, Austria, Francia e Slovenia, coronati da alterne fortune.