Dopo la consegna della perizia sul ventenne sangallese in aprile, gli inquirenti tornano sul luogo della sparatoria per ricrearne le dinamiche
Questa mattina gli inquirenti e le parti sono tornati sul luogo del tentato assassinio in via Vallemaggia a Solduno per la ricostruzione dei fatti che si sono consumati la notte del 21 ottobre 2021, quando un ventenne sangallese ha ferito la ex compagna allora 22enne al ventre con un colpo di fucile.
Dopo la consegna, a fine aprile, della perizia psichiatrica svolta dal professor Markus Weinmann sull’autore della sparatoria tuttora in carcerazione preventiva, l’inchiesta penale coordinata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri (che ha ipotizzato il reato di tentato assassinio) compie passi avanti con la ricostruzione degli eventi successi a ottobre dello scorso anno. Erano presenti gli inquirenti, il ventenne confederato (che ha ripetuto essersi trattato di un colpo partito accidentalmente), gli avvocati della difesa Yasar Ravi e Filip Cerimanovic e l’avvocata Manuela Fertile (patrocinatrice della vittima), nonché la Polizia scientifica.
Durante l’atto istruttorio della ricostruzione, che è di routine e abbastanza usuale, vengono ricreate le dinamiche di azioni e gesti compiuti durante fatti gravi di sangue – per esempio era stata fatta anche per il delitto di Muralto all’Hotel la Palma –: dal profilo soggettivo l’inquirente si colloca nel luogo del fatto e ricostruendo le dinamiche può avere una visione figurativa degli eventi e confrontarla anche con gli atti raccolti.
La sera del 21 ottobre 2021 – erano le 22 circa – nell’atrio di una palazzina in via Vallemaggia a Solduno, la 22enne del Locarnese è stata colpita all’addome da un colpo di fucile esploso dall’ex compagno che non si capacitava della separazione. Secondo la dinamica, il giovane sangallese era giunto all’abitazione della ragazza armato e, una volta introdottosi nell’appartamento, aveva obbligato la sua ex compagna e il nuovo fidanzato a legarsi a vicenda. L’allora 22enne viene quindi slegata e ne approfitta per fuggire, ma viene raggiunta dall’aggressore che le spara attraverso il vetro dell’entrata del condominio.
Nel suo rapporto medico psichiatrico, il prof. Weinmann avrebbe ravvisato un grave disturbo di una sindrome depressiva, riconoscendo una lieve scemata imputabilità e un rischio di recidiva medio-alto. Ma la sua tesi, quella dell’aggressore, vorrebbe che il colpo di fucile sia partito accidentalmente.