Locarnese

Lago Maggiore, no svizzero alla regolazione a +1,5 metri

Relazioni con l’Italia, il Consiglio federale: una decisione finale sull’eventuale aumento effettivo del livello spetterà al Tavolo tecnico

Tempi di magra
(Ti-Press)
5 maggio 2022
|

Una decisione finale circa un eventuale aumento effettivo del livello del Lago Maggiore in estate a +1,50 metri spetterà al Tavolo tecnico che riunisce autorità svizzere e italiane, dove gli esperti dell’Ufficio federale dell’ambiente e del Canton Ticino potranno far valere le loro ragioni. In assenza di un’analisi dell’impatto sull’ambiente, l’economia e la società, in passato la Svizzera – tra l’altro non informata su questa possibilità – si è sempre detta contraria.

È quanto scrive il Consiglio federale in risposta a un’interpellanza del consigliere nazionale Bruno Storni (Ps), preoccupato per le conseguenze dell’innalzamento del lago sulla popolazione e sull’ambiente.

Autorità federali non informate

Nella sua risposta, il governo precisa che l’Organismo di consultazione bilaterale italo-svizzero sulla regolazione del Lago Maggiore, istanza costituita nel 2019 e che rappresenta la piattaforma per definire una nuova regolazione del Verbano, ha presentato alla commissione competente dell’Autorità di Bacino del Po diverse proposte per lo svolgimento di una nuova fase di test per il periodo 2022-2026.

La commissione, nel dicembre 2021, ha approvato la nuova fase di test che prevede una regolazione del bacino a +1,25 metri, con la possibilità di un aumento durante la stagione estiva fino a +1,50 metri. Circa quest’ultimo aspetto, le autorità federali non sono state informate della possibile regolazione fino a +1,50 metri, sottolinea l’esecutivo, il quale tuttavia precisa che un aumento effettivo "spetta comunque al Tavolo tecnico".

+1,25 metri al massimo

Tra l’altro, in occasione del primo Tavolo tecnico dell’11 marzo scorso, gli esperti svizzeri hanno richiesto all’Autorità di Bacino del Po di regolare il livello del lago nei mesi estivi a +1,25 metri nei primi tre anni della fase di test, ossia fino all’autunno 2024. La Svizzera sosterrà questa posizione anche in futuro, precisa il Consiglio federale. Alla base di questa posizione vi è la necessità di raccogliere ulteriori dati circa l’impatto di un aumento del livello del lago. Oltre alla nuova fase di test, sottolinea l’esecutivo, nel dicembre 2021 si è deciso di effettuare un’analisi dei vantaggi e degli oneri ecologici, sociali ed economici generati dalla nuova regolazione del Lago Maggiore.

Mancano dati

L’analisi dovrà includere anche gli effetti sul rischio di piena, sulla navigazione e sull’utilizzo delle spiagge. Tra il 2015 e il 2020 è stato dimostrato che una regolazione a +1,25 metri non crea problemi significativi né restrizioni d’utilizzo. Tuttavia, è anche emerso che occorrono ulteriori chiarimenti per migliorare le previsioni idrologiche delle piene improvvise nel Lago Maggiore. In caso di regolazione estiva a +1,50 metri occorrono ulteriori accertamenti concernenti le restrizioni alla navigazione; se il livello è già elevato, una piena potrebbe comportare l’interruzione del servizio di trasporto di passeggeri.

Manca inoltre un’analisi dettagliata degli effetti sull’accessibilità alle spiagge svizzere e sul loro utilizzo, indica il governo rispondendo alle preoccupazioni del deputato locarnese. Questa lacuna sarà colmata nella fase di test 2022-2026. Per questo, tenuto conto di queste conclusioni, in occasione del Tavolo tecnico la delegazione svizzera si è espressa in passato contro l’ulteriore aumento di +1,50 metri del limite massimo per la regolazione estiva.