Il Festival ha dovuto fare i conti con il brutto tempo, ma l’interesse per conferenze, spettacoli, atelier e momenti di condivisione non è venuto meno
La pioggia non ferma il volo delle rondini. A Camedo, il fine settimana caratterizzato dalle tanto attese precipitazioni, non ha rovinato il Festival che quest’anno ha avuto quale fil rouge il tema degli uccelli migratori. "Volare via o rimanere?", la scelta di Stefan Bütschi, promotore della kermesse che coniuga natura, paesaggio e cultura, musica e teatro, atelier, conferenze e momenti d’intrattenimento e svago pensati per tutti i gusti e tutti i tipi di pubblico. È con questo spirito che decine di persone si sono date appuntamento nella piccola località di confine. Tematiche anche di approfondimento, divulgative e sensibilizzazione affrontate in tanti modi diversi, con momenti d’incontro e relazioni di addetti ai lavori. E ancora: concerti musicali e gastronomia. Momenti di riferimento e condivisione trasversale per conoscitori della materia e non addetti, per cittadini e organizzatori, rappresentanti di associazioni e istituzioni. Intanto la rassegna prosegue, nel fine settimana, con un concerto venerdì (alle 20.15) e sabato, alle 18, intitolato "Vogljodl, lo jodl degli uccelli, un inno alle ultime cose", delle Kappelle Sorelle (Ursina Gregori e Charlotte Wittmer). Il 7 maggio, alle 18, conferenza di Chiara Scandolara (Ficedula) "Alla scoperta della rondine, simbolo della migrazione e della primavera". Per concludere con il finissage del Festival, previsto il 26 agosto, con la proiezione del film "Iraqi Odyssey", di Samir, alla presenza del regista e il 28 agosto, alle 11, con la presentazione, sempre curata da Chiara Scandolara, intitolata "E adesso, dove vanno le rondini e i balestrucci?"