Il Gruppo Sinistra Unita pone una serie di domande al Municipio circa i contratti a tempo determinato e i Programmi di occupazione temporanea
‘Lavoro a tempo determinato e programmi occupazionali: occasioni o lavoro precario?’, è il titolo dell’interrogazione che il Gruppo Sinistra Unita (primo firmatario Gianfranco Cavalli) ha indirizzato all’attenzione del Municipio di Locarno negli scorsi giorni. Il Gruppo parte da considerazioni di carattere generale sull’evoluzione “costante e globalizzata delle relazioni di lavoro. Negli ultimi decenni, i contratti a tempo determinato sono sempre più diffusi, una pratica molto presente nel settore privato, anche grazie alla nascita e diffusione sempre più marcata delle aziende che offrono lavoro interinale, ma che è ormai consuetudine anche nel settore pubblico”. Rapporti di lavoro che, secondo gli interroganti, rendono precaria la vita di lavoratrici e lavoratori che non possono così “pianificare con serenità la loro vita”. Oltre a ciò, vera e propria piaga secondo gli autori è la “stipulazione ‘contratti a catena’ (più di tre contratti a tempo determinato stipulati in maniera continua)” che aggirerebbero “i vincoli legali tipici di un rapporto di lavoro (in caso di maternità, ferie ecc.)”. A ciò si aggiunge l’offerta del Comune di Locarno dei Programmi di occupazione temporanea (Pot) che, se da un lato “rappresentano certamente una possibilità per quelle persone da lungo tempo in disoccupazione”, dall’altro “rischiano di prolungarla, creando altresì una sostituzione di manodopera”. Alla luce della premessa, Sinistra Unita chiede all’esecutivo lumi, fra gli altri, circa i rapporti di lavoro che sottostanno a un contratto determinato nell’amministrazione pubblica. Si interessa quindi ai Pot chiedendo se ci siano impiegati che beneficiano del programma e, soprattutto, quanti fra loro “sono arrivati a stipulare un contratto a tempo indeterminato dopo averne beneficiato”.