Locarnese

Pedemonte, quando l’usato rivive ed evita il container

Un gruppo di donne sfruttando le date di raccolta degli ingombranti (e la collaborazione del Comune) ha dato il via a un utile progetto di riutilizzo

28 marzo 2022
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L’importanza del riutilizzo e del riciclo quale esempio di gestione virtuosa delle risorse a nostra disposizione e dei rifiuti. Dare una seconda vita a tutto per salvaguardare l’ambiente e cancellare gli sprechi è la molla che muove un gruppo di una quindicina di donne delle Terre di Pedemonte che ha dato concretezza a un’interessante iniziativa, frutto di una perfetta intesa con il Comune. In occasione delle due raccolte annuali degli ingombranti, muovendosi con qualche giorno d’anticipo e sfruttando gli spazi del capannone presso il campo sportivo di Verscio, le volontarie raccolgono oggetti di vario genere, dagli indumenti alle biciclette, evitando che finiscano nei container destinati agli impianti di smaltimento. In pratica sensibilizzano la popolazione e, seguendo la filosofia dell’Acsi (Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana), favoriscono il riuso e prolungano la vita di merce ancora in buono stato che, altrimenti, finirebbe negli inceneritori. Il risultato di questi sforzi è brillante.

La collaborazione con vari partner e il sostegno del Municipio

Lo conferma Maria Grazia Tognetti, ideatrice dell’iniziativa: «Il nostro gruppo, spontaneo e inizialmente non certo così numeroso, è nato in occasione delle prime giornate di raccolta degli ingombranti promosse dall’allora Comune di Cavigliano. L’idea iniziale era di seguire l’esempio dell’Acsi. Siccome da sola non potevo gestire tutto ciò, mi sono rivolta al Municipio e alla stessa Acsi che mi hanno assicurato il loro pieno appoggio. Ho trovato delle persone disposte ad aiutarmi e, da lì in poi, tutto è progredito e cresciuto in fretta. Questa collaborazione ente pubblico-privati si è rivelata vincente. Osservo, con piacere, che la sensibilità della gente in materia di riciclaggio e recupero è davvero cambiata. Oggi siamo un gruppo di una quindicina di persone che, in occasione delle due raccolte ingombranti promosse dal Comune, contribuisce al successo dell’iniziativa. E ogni anno aggiungiamo qualche giorno in più di raccolta a quelli "ufficiali". Ci siamo infatti accorte che, le due giornate a disposizione dei domiciliati, generano parecchio stress e viavai di mezzi. Quindi ampliando la possibilità di consegna e spalmandola su più giorni, la popolazione ha più tempo a disposizione per riflettere su ciò da buttare e apprezzare il nostro servizio. La cosa funziona. Quest’anno in occasione della raccolta degli ingombranti di fine inverno, abbiamo iniziato il nostro lavoro già il sabato, mettendo a disposizione degli interessati quasi una settimana di tempo per le consegne. Un gruppo di mamme si è recentemente unito a noi per offrire lo scambio dei vestiti. Da cosa nasce cosa e queste collaborazioni portano ottimi risultati per tutti».

Proseguire in maniera ‘autonoma’ se si trova una sede

Un problema che assillava inizialmente le volontarie è quello della sistemazione logistica. «Anche in questo caso, grazie alla disponibilità del Comune e dell’Us Verscio, abbiamo la possibilità di sfruttare il grande capannone. Ma non è tutto: era nostra intenzione poter mostrare al pubblico, al lato pratico, un esempio virtuoso di riciclaggio. Grazie alla disponibilità dell’atelier Ri-Cicletta, gestito dal Soccorso operaio svizzero, è ora possibile consegnare da noi anche biciclette (intere o anche solo delle componenti). Le due ruote, rimesse a nuovo, vengono poi rivendute a prezzi stracciati».

L’iniziativa delle volenterose responsabili riscuote un successo tale che «potrebbe vivere indipendentemente dalle date di raccolta ingombranti previste. Quello che ci occorre, in tal caso, sarebbe una sede fissa. Noi ci divertiamo, facciamo qualcosa di utile anche socialmente, la popolazione è contenta dell’offerta. Possiamo parlare di una soluzione in più».