Il coordinatore del Masterplan: ‘Nuova linfa per uno sviluppo di qualità del turismo’. A Cimalmotto arriva Pietro Leemann
Per lo sviluppo socio-economico della Vallemaggia il turismo riveste un ruolo centrale. Infatti, una crescita del settore vicina alla natura, attenta alla dimensione ambientale e sociale oltre che a quella economica, favorisce la creazione di posti di lavoro e genera la massa critica necessaria al mantenimento di servizi essenziali per la popolazione residente.
Nel 2021 il distretto ha fatto registrare 33’092 pernottamenti: un record storico. Rispetto alla media del precedente decennio, c’è stata una crescita del 53 per cento. «I dati vanno sicuramente contestualizzati – osserva Timo Cadlolo, coordinatore del Masterplan Alta Vallemaggia –. Le restrizioni legate alla pandemia hanno sicuramente avuto il loro peso. In ogni caso, la performance non può che costituire una grande iniezione di fiducia e di liquidità per molti operatori attivi nel settore. In Vallemaggia sono attive una ventina di strutture alberghiere: chi in passato ha investito e chi gestisce con amore e cura dei dettagli la propria attività è stato premiato. Ritengo si possa guardare al futuro con fiducia. L’importante è favorire una crescita della cultura turistica. Da un lato la popolazione locale è chiamata ad accogliere gli ospiti. Dall’altra ci vogliono imprenditori pronti a rischiare del loro investendo in questo settore».
Per massimizzare i benefici e minimizzare i costi di uno sviluppo sostenibile legato a una crescita del turismo vicina alla natura, stando a Cadlolo, è essenziale favorire gli investimenti capaci di aumentare la capacità ricettiva e il turismo stanziale: «Infatti, dando la possibilità di pernottare in loco, oltre ad aumentare il valore aggiunto creato a livello locale si favorisce lo stabilirsi di un legame più profondo tra turista e territorio».
Nel Masterplan Alta Vallemaggia sono presenti tre progetti alberghieri di cruciale importanza. A Bosco Gurin è previsto l’ampliamento dell’Hotel Walser e a Cevio la ristrutturazione dell’Albergo Basodino, che riveste un ruolo fondamentale. Il terzo progetto è quello della Pensione Alpina di Cimalmotto.
In Val Rovana, e ancor di più nel comune di Campo Vallemaggia, da alcuni anni si sta investendo in maniera importante sulla valorizzazione del territorio a favore del turismo lento. Nel 2021 l’Associazione Via Alta Vallemaggia ha completato la realizzazione del nuovo itinerario che mette in rete Cimalmotto con Bosco Gurin (Capanna Grossalp) e Val Onsernone (Capanna Ribia). L’anno precedente il Patriziato di Campo ha lanciato il Percorso per racchette (inserito in SvizzeraMobile) e ha aperto un nuovo "infopoint" turistico per accogliere e orientare (24 ore su 24, 7 giorni su 7) gli amanti della natura.
Inoltre è in corso di progettazione tutta una serie d’interventi per valorizzare numerose bellezze, dal corte Piemantiu (alpe Sfille) all’iconico muro del Bombogn.
Ora si tratta di aumentare e diversificare l’offerta ricettiva. Attualmente a Campo Vallemaggia sono presenti la Locanda Fior di Campo (con struttura wellness e un’offerta gastronomica di qualità), il Rifugio la Reggia (adatta principalmente agli escursionisti) e l’Agriturismo Munt la Reita (che lavora in sinergia con l’azienda agricola annessa). In questo contesto risulta determinante trovare una collocazione basata su un posizionamento unico.
La Pensione Alpina di Cimalmotto ha destato l’interessamento del noto chef stellato Pietro Leemann. Dopo infinite esperienze che lo hanno portato in Oriente alla fonte della creatività e visto protagonista della scena gastronomica milanese con il Ristorante Joia, questo pioniere della cucina vegetariana ha deciso d’investire nella ristrutturazione della vecchia struttura situata in cima alla Val Rovana. La cucina di Leemann e il suo approccio attento alle relazioni umane sono di per sé una garanzia di successo. «Sotto la sua guida – conclude Cadlolo –, la Pensione Alpina troverà un posizionamento unico e arricchirà in maniera significativa l’offerta turistica valmaggese, attraendo ospiti interessati a vivere esperienze armoniche nella natura. Per la Val Rovana si tratta di un’occasione unica, l’auspicio è che il progetto possa godere del sostegno compatto di tutta la comunità locale».