Commovente contributo artistico del cantautore di Bosco, concepito in un momento di preghiera e poi composto di getto con la compagna Sandra Eberle
Un testo «uscito così, di pancia e di cuore». Una canzone «contro tutte le guerre, contro coloro che le fomentano, contro coloro che al sicuro nei loro rifugi inviano a uccidere e a morire i ragazzi». Paolo Tomamichel, cantautore di Bosco Gurin, porta il suo contributo artistico al dissenso sulla pazzia del conflitto ucraino. Lo fa con "Fermévas bagài!", un auspicio disperato, e insieme amaro, sull’insensatezza della guerra.
Testo e musica sono stati concepiti in un momento di preghiera alla chiesa di San Francesco a Locarno, e poi composti, chitarra e mandolino alla mano, da Tomamichel unitamente alla compagna Sandra Eberle. La registrazione è avvenuta all’Amanita Studio di Losone, con Paolo alla chitarra, alla voce e al mandolino. Mix e mastering sono di Matteo Peo Pazza.