Il 9-10 aprile il Para Centro accoglie un tentativo di record svizzero di wingsuit (tute alari), sport estremo altamente spettacolare. Ecco come funziona
Locarnese, apriti cielo! Sì perché ci vorrà una bella giornata senza nuvole il fine settimana del 9-10 aprile, quando dal Para Centro Locarno, a bordo di due aerei, decolleranno nel tentativo di stabilire il record svizzero della disciplina, i temerari del ‘wingsuit’ flying (dall’inglese, tuta alare). Sport da emozioni forti (i video sono impressionanti) nato ufficialmente nel 1997 e appartenente alla grande famiglia del paracadutismo, alle nostre latitudini è ancora poco conosciuto. Si differenzia dal più noto, altrettanto adrenalinico e spettacolare base jumping perché nel wingsuit i suoi addetti si lanciano da un aeromobile (e non da falesie, da ponti o da grattacieli), sempre con addosso una tuta che, grazie ad apposite "membrane" poste tra le gambe e sotto le braccia (due strati di tessuto sovrapposti e cassonati, che si gonfiano irrigidendosi per la pressione dell’aria), aumentando la superficie del corpo umano (quindi della portanza) consentono di planare e di rimanere più a lungo in aria. Quasi a renderlo simile a uno scoiattolo volante o a un pipistrello. Il profilo alare trasforma quindi quella che è la forza di gravità in una forza orizzontale, con velocità raggiunte che sono comunque vertiginose. In caduta libera si sfiorano circa i 250 km/h, mentre indossando una wingsuit fino a circa 180 km/h di velocità orizzontale. È anche possibile volare molto più lenti, aumentando il tempo di permanenza in aria ma riducendo le prestazioni in termini di distanza percorsa.
In pratica, nelle competizioni classiche, gli sfidanti si misurano in distanza percorsa, velocità e permanenza in aria. Il tutto all’interno di una finestra di valutazione. Un volo normalmente termina spiegando un paracadute e atterrando comodamente.
Le esibizioni sono altamente emozionanti soprattutto quando avvengono in gruppo. Sarà il caso, appunto, di quanto accadrà in aprile sopra i cieli dell’Aeroporto cantonale di Locarno. Lo scopo di questo evento, promosso dall’istruttore e acrobata dell’aria Daniel Ossio, come ci spiega la segretaria del Para Centro Camilla Bianchi, è quello di riuscire a raggruppare il maggior numero di tute alari per disegnare una figura geometrica e percorrere la maggior distanza in formazione. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi quando esci dal ventre dell’aereo che ti porta a 4’000 metri di altitudine, la quota di lancio. Le principali difficoltà risiedono nella gestione della tuta per dirigere il volo e nell’assicurare l’assetto desiderato (basta un piccolo movimento di un arto per modificare radicalmente la traiettoria), nell’impossibilità di comunicare con il compagno e nella gestione della velocità (il leader del gruppo è il primo che si lancia e, ovviamente, non potendo restare fermo in quota come un uccello, deve fare in modo di rallentare la sua discesa per permettere agli altri di raggiungerlo e dare il via alla performance col resto della formazione). Per questo motivo coloro che tenteranno il record (gli organizzatori sperano siano più di 10) devono dar prova di grande esperienza, studiare bene la figura da eseguire e la tecnica.
Lassù non si improvvisa nulla. Il campo di gara, è bene precisarlo, si estende tra il lago e la sede del Para Centro. Un corridoio aereo dunque assai ampio quello a disposizione dei temerari di uno sport che va oltre i limiti umani e la cui popolarità è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni.
All’Aeroporto cantonale di Locarno non sarà comunque questo evento, giovane e futuristico, il solo a richiamare i patiti della terza dimensione. Al Para Centro, infatti, il 2022 porterà altri due appuntamenti interessanti: il primo fine settimana di settembre si terranno infatti i Campionati svizzeri di paracadutismo (4 le discipline previste dal programma); sempre in settembre, dal 23 al 25, sarà la volta dell’evento "Yellow Target", ossia la finale dei mondiali di paracadutismo con atterraggi di precisione. Feste degli sport dell’aria che richiameranno atleti da ogni parte del Mondo e che si spera possano regalare spettacoli unici e contribuire a meglio far conoscere anche ai ticinesi la scuola di paracadutismo locale e le sue offerte. Oltre che a promuovere l’aeroporto locarnese, vero paradiso per tutto ciò che si muove nell’aria.