Locarnese

Incendio nel Gambarogno, ‘fiamme in direzione del confine’

Come previsto, il forte vento non è cessato nella notte e ha complicato il lavoro della squadra di picchetto. Attivata collaborazione transfrontaliera

Il vento ha complicato maggiormente il lavoro notturno
(Corpo pompieri di Bellinzona)
1 febbraio 2022
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«L’incendio è ancora attivo, così come il dispositivo d’intervento», risponde laconicamente la Polizia cantonale. Circa la situazione e l’estensione del rogo non ci sono ancora informazioni precise, ancora la polizia – che gestisce d’ora in avanti la comunicazione – rimanda a un futuro bollettino informativo. Di sicuro c’è la notte complicata e movimentata appena trascorsa, caratterizzata da violente raffiche di vento (anche fino a circa 90 chilometri orari), sono riprese questa mattina le operazioni di spegnimento dell’incendio sui Monti del Gambarogno, che proseguono da oramai più di 48 ore (la combustione ha preso avvio nella notte fra sabato e domenica scorsi, sull’alpe di Neggia). Durante le ore notturne, sul terreno è restata una squadra di pompieri (dieci elementi) col compito di “sorvegliare e proteggere” l’area nei pressi della strada e delle frazioni (come spiegatoci ieri dal coordinatore e comandante del Corpo bellinzonese Samuele Barenco).

Il vento tempestoso e gelido che da ieri pomeriggio spazza il Ticino ha accolto anche questa mattina all’alba la squadra di pompieri, un coordinamento composto dai Corpi di Gambarogno e Bellinzona, nonché dai piloti di sei velivoli, che potranno attingere acqua dal bacino del Lago Delio, appena oltreconfine, come pubblicato dal consigliere di Stato Norman Gobbi su Facebook: “Attivata dal Dipartimento delle istituzioni la cooperazione transfrontaliera in caso di catastrofe. Permetterà agli elicotteri svizzeri in impiego contro l’incendio sopra Indemini di prelevare l’acqua dal Lago Delio in provincia di Varese. Per la vostra sicurezza, sempre al fronte!”.

Già nel pomeriggio di ieri, le raffiche avevano rinvigorito focolai interni alla vasta area bruciata, senza tuttavia svilupparsi sul fronte del fuoco. L’allerta legata al vento che secondo le previsioni di MeteoSvizzera dovrebbe calare nel corso della giornata di domani.

Gli sfollati ospitati nei locali della Pci, non possono ancora far rientro alle loro abitazioni.

Della Santa: ‘Le fiamme scendono in direzione del confine’

«Ieri sera ho avuto modo di visitare le persone ospiti dell’Ostello di Orgnana e di scambiare qualche parola con loro. Stanno bene, ma è chiaro che non vedono l’ora di tornare nelle loro abitazioni. Cosa che al momento non è possibile. La situazione rimane difficile, le fiamme stanno scendendo in direzione del confine e finché non saranno date le condizioni di sicurezza non sarà possibile raggiungere le abitazioni del paese. Non da ultimo temo ci sarà anche qualche problema di approvvigionamento idrico. Vedremo come evolverà la situazione». Sono parole di Gianluigi Della Santa, sindaco di Gambarogno, da noi raggiunto telefonicamente.

La Polizia cantonale conferma che sostanzialmente la situazione è invariata e il fronte del fuoco si sta spostando leggermente verso il confine, in zona Sant’Anna. Sul posto ci sono le squadre dei Pompieri di Bellinzona e Gambarogno, 4 velivoli civili e a breve ripartiranno anche gli elicotteri dell’esercito svizzero. In supporto, anche la Polizia cantonale e militi della Protezione civile.

Acqua non potabile

Parole seguite, poco dopo, da un comunicato della cancelleria, stante il quale l’acqua, per tutto il comprensorio della frazione di Indemini, è stata dichiarata non potabile, mentre nella Sezione di Gerra Gambarogno l’utenza è tenuta ad usarne con parsimonia. Per quanto riguarda i danni al patrimonio boschivo, «sono boschi di conifere pregiate e prati a essere andati in fumo. L’incendio sta interessando una superficie molto vasta. Le valutazioni si faranno una volta domato il rogo», conclude il sindaco.

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