“Rammarico” espresso dalla Holding dopo l’annuncio di Kursaal Sa e Stadcasino Baden di aver trovato un accordo per il post nuova concessione
Non è mica così lineare, la situazione “con vista Casinò” post 2023 a Locarno. Lo si capisce dai toni di una nota diramata pochi minuti fa da Ace Casinò Holding riguardo l’accordo raggiunto da Kursaal Locarno Sa (maggiore azionista è, da poco, la Città) e Stadcasino Baden per un partenariato dell’azzardo con la prossima concessione federale.
Quelli di Ace, che da tempo, con la Casinò Locarno Sa, gestiscono il Casinò di tipo B con sede in Largo Zorzi, si dicono infatti “molto sorpresi nel leggere il comunicato stampa congiunto” diramato ieri, visto che “non siamo stati coinvolti nei colloqui né informati del progetto in nessun momento. Questo nonostante il fatto che la Casino Locarno Sa, in qualità di inquilino di lunga data e partner affidabile, abbia pagato affitti per un totale di oltre 16 milioni di franchi svizzeri dall’apertura del casinò nel 2003 e abbia anche effettuato investimenti per circa 10 milioni di franchi svizzeri nell’edificio del Kursaal, che necessita di una ristrutturazione”. Ace aggiunge di essersi sentita “in uno stato d’animo positivo per trovare una soluzione orientata all’obiettivo a lungo termine con il mutato assetto proprietario e un interlocutore quasi unico”. Il riferimento è ovviamente all’acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte del Comune, con l’obiettivo dichiarato di potersi poi mettere al tavolo delle trattative con la Casinò Locarno per ripristinare i contributi alle fondazioni Cultura e Turismo (azzerati con decisione unilaterale della Casinò) e trovare un accordo sull’affitto, che pure unilateralmente era stato dimezzato da 1 milione a mezzo milione di franchi l’anno.
Poi Ace rivendica il merito di aver portato “notevoli vantaggi economici alla comunità locale e alla regione” nel corso dei 20 anni di gestione della casa da gioco locarnese: “Grazie al nostro impegno sempre generoso, nell’interesse pubblico sono state effettuate donazioni per oltre 11 milioni di franchi – sottolinea –. In qualità di titolari di una concessione di tipo B, abbiamo anche versato ingenti somme alla Confederazione e al Canton Ticino nell’ambito della tassa sulle case da gioco, e siamo anche un importante contribuente e datore di lavoro nel Comune di Locarno”. Inoltre, “in qualità di partner serio e affidabile, abbiamo sempre cercato di intavolare discussioni costruttive con tutti i soggetti coinvolti e di trovare soluzioni efficaci”. A proposito dell’affitto, “sullo sfondo del forte calo della cifra d’affari e dei guadagni del casinò di Locarno negli ultimi anni, siamo ancora disposti a pagare un canone ragionevole e contributi nell’interesse pubblico. Tuttavia, tutti i rapporti contrattuali devono tenere conto delle mutate condizioni quadro e garantire la sostenibilità economica del luogo”.
Quanto alle condizioni dell’edificio di Teatro e Casinò, la Holding ricorda che “è in pessime condizioni strutturali, il che significa che nel prossimo futuro saranno necessari una ristrutturazione completa e investimenti corrispondenti elevati”. Infine, tornando alla nota di giovedì di Kursaal e Stadcasino Baden, Ace dice di essere “vicino ai nostri dipendenti, ai quali ci sentiamo in dovere di offrire prospettive a lungo termine, sicurezza del lavoro e condizioni di lavoro interessanti, anche in vista della nuova fase di concessione”. Nuova concessione (a decorrere dall’anno prossimo) che non per forza, dal punto di vista di Ace, non considererà l’opzione Locarno. Stando a Birgit Wimmer, presidente del Cda, la Holding «continua ad avere un interesse duraturo per la sede di Locarno; continueremo a impegnarci per l’ottenimento di una nuova concessione, nonostante il cambio di scenario».