È a buon punto la quarta tappa di ampliamento, poi ci sarà la quinta con ostello e Centro sport natatori. Caprara: ‘Nel ’28 saremo molto diversi’
Un ipotetico “timelaps” sul Centro sportivo nazionale per la gioventù di Tenero apparirebbe come particolarmente vivace per movimenti logistici e nuove strutture che vanno a integrarsi o a sostituire quelle esistenti. Non fa eccezione il periodo pandemico, contraddistinto, pur con qualche inevitabile rallentamento, dal compimento della quarta tappa di ampliamento e dagli albori della quinta, comprendente, oltre al resto, il Centro per sport natatori da oltre 90 milioni di franchi di investimento e il nuovo ostello con 140 posti letto da 12 milioni. “Rallentamento”, del resto, è la forzata parola d’ordine riguardante l’occupazione del Cst negli ultimi quasi 2 anni. Un parziale “stop” che il direttore Bixio Caprara attribuisce a «una situazione molto fragile, soprattutto in relazione al nostro scopo fondamentale, che è far riunire giovani provenienti da tutta la Svizzera e metterli in un contesto di incontro e di scambio. Opportunità, questa, che il Covid riduce fortemente, determinando un cambio di paradigma fondamentale che vorremmo ovviamente archiviare al più presto».
Dal profilo prettamente sportivo, ricorda Caprara, «l’attività senza mascherina è consentita solo alle squadre nazionali, oltre che agli under 16. In questi giorni abbiamo la Nazionale di nuoto del Liechtenstein e i quadri nazionali svizzeri di lotta. Per il resto, fra Natale e Capodanno abbiamo avuto alcuni annullamenti. Con chi è arrivato evitiamo appunto gli incroci fra gruppi e c’è grande attenzione in generale, anche in proiezione di ciò che potrà succedere. Alcuni Cantoni hanno vietato lo svolgimento di campi da sci fino a fine febbraio, quindi possono essere a rischio anche determinate altre attività, come i campi polisportivi. Insomma, come si suol dire stiamo in campana e seguiamo l’evoluzione della pandemia, con le eventuali nuove restrizioni che ne deriveranno».
Soddisfazioni senza riserve arrivano per fortuna dall’ambito logistico e infrastrutturale: quello che proietta il Cst verso una nuova era: «Quanto ad aspetti logistici, adesso possiamo finalmente parlare in termini definitivi: a dicembre il parlamento ha come noto approvato i crediti riguardanti la quinta tappa. Ora abbiamo quindi in mano delle certezze. Nel frattempo la quarta tappa di ampliamento procede secondo programma e in questo periodo, fra 12 mesi, dovremmo poter metterla in funzione. Parlo del nuovo stabile a sud con mensa da 400 posti a sedere, la nuova palestra, un auditorio, aule di teoria e una parte amministrativa. Esteriormente lo stabile a sud appare come ultimato. Il trasloco avverrà dunque nel corso del prossimo inverno».
Il passo successivo riguarderà l’avvio del cantiere per la realizzazione del nuovo ostello in zona Naviglio. Sarà su 4 piani, per 140 posti letto, tutti in camere doppie o quadruple con bagno, «per un uso più intenso e più flessibile degli alloggi». L’ostello, considera Caprara, «è un elemento riguardante la quinta tappa e che rientra nel credito appena approvato a Berna. Della futura struttura si possono già vedere le modine: sorgerà a nord del Centro sportivo, dove è in fase di costruzione la nuova via Naviglio. Sostituirà i due ostelli esistenti: la “casa gialla”, il primo storico stabile del 1921, che sarà demolito nel 2024; e il “residence” da 30 posti a nord delle piscine, la cui demolizione è invece prevista a ottobre di quest’anno. La nuova struttura, da 12,1 milioni di franchi, sarà messa in funzione nell’estate del 2024 e ci permetterà di fare un vero salto di qualità», sottolinea il direttore del Cst.
Un ulteriore elemento di grande importanza è costituito dalle nuove piscine, ovverosia il Centro sport natatori: verrà realizzato a tappe e avrà un costo complessivo di 91,8 milioni di franchi. Nella prima fase, dal ’23 al ’26, verrà costruita la parte coperta, in maniera tale che l’inverno del ’26-27 sarà il primo senza più dover far capo all’attuale pallone. La parte coperta comprenderà una vasca da 50 metri per 25 e una vasca tuffi con il programma completo (compresa la piattaforma tuffi fino a 10 metri) e sarà caratterizzata da facciate mobili per consentire ampie aperture durante la bella stagione. «Nel settembre del ’26 si continuerà poi con la sostituzione delle attuali piscine all’aperto – informa Caprara –: al posto delle tre vasche esistenti sorgerà un’altra vasca olimpica, che entrerà in funzione nel corso del 2028, anno in cui in pratica il Centro sportivo risulterà completamente cambiato rispetto a come siamo abituati a vederlo e a viverlo».
E a proposito di cambiamenti, uno, importante, arriverà dal prossimo inverno e riguarderà le tende del campeggio: «Le caratteristiche tende militari attuali verranno tutte sostituite da nuove strutture che potrei definire “futuristiche” e che saranno utilizzabili dall’estate del ’23 (rimarranno montate tutto l’anno, ma verranno sfruttate solo da aprile a ottobre). Si tratta di tende di standard diverso, più qualitative, in cui potranno venir messi dei letti a castello. Ne avremo 35 da 20 posti, per un investimento di un paio di milioni circa».
Inoltre, nel contesto della quinta tappa, con l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica, al Cst si sta curando un concetto significativo inerente alla biodiversità e alla sostenibilità ambientale. Ricorda il suo direttore che «il Centro sportivo di Tenero è ubicato in una zona molto sensibile, basti considerare la vicinanza al lago e alla Bolla del Naviglio, che è una zona protetta. Ne consegue una particolare attenzione ad aspetti come le piantumazioni o l’impostazione di determinate aree naturalistiche, come era stato ad esempio con la “Fiumetta”, il canale che scorre all’interno della pista finlandese e che ha permesso di ricreare un habitat molto interessante per diverse specie animali». Ebbene, «la stessa attenzione verrà data alla costruzione del Centro natatorio: le future piscine saranno più distanziate di quella attuale rispetto alla Bolla del Naviglio, proponendo una zona verde di transizione di particolare pregio, l’impostazione di un particolare concetto di alberature e cespugli, privilegiando le piante autoctone e la creazione di canali ecologici di collegamento. Tutto ciò, parallelamente all’uso di fonti energetiche rinnovabili». Mens sana in corpore, e in ambiens, sani.