Ennesima interpellanza interpartitica al Consiglio federale dai consiglieri nazionali del centro-destra. La procedura d’approvazione ancora non è conclusa
Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), così non va! Il ritardo nella procedura d’approvazione del mini allungamento della pista di decollo dell’Aeroporto cantonale di Locarno-Magadino ha assunto, ormai, dimensioni davvero preoccupanti. Lo si evince dall’ennesima interpellanza interpartitica al Consiglio federale firmata dal Gruppo del Centro, da Alleanza del Centro, Pev e Ppd. I firmatari (Fabio Regazzi, Rocco Cattaneo, Alex Farinelli, Pietro Marchesi e Marco Romano) chiamano in causa l’operato di questi uffici dipartimentali, più volte invitati (a mezzo interpellanze) a stringere i tempi e fornire un preavviso finale sul progetto di aggiornamento infrastrutturale dell’aerodromo locarnese. Questo ritardo, tra le altre cose, posticipa la messa in vigore delle limitazioni alle attività di sorvolo delle Bolle a favore della loro protezione. Decisi a non demordere, i consiglieri firmatari sollecitano nuovamente il Consiglio federale a voler intervenire presso il Datec in modo da accelerare la procedura in questione. Dopo quasi un trentennio di elaborazione del mini allungamento, la Confederazione (che ha fatto spendere al Cantone più di un milione di franchi in studi pianificatori, ambientali e specialistici) non è ancora in grado di fornire una risposta definitiva. I firmatari si chiedono, a questo punto, se all’interno del Datec non esista un problema di comunicazione e di competenze.