La rinuncia di Marco Piozzini, presidente dell’ente che dovrà gestire le funivie: ‘Sono venuti meno i requisiti per proseguire la collaborazione’
Quando si parla dell’importanza del “peso delle parole”. Quelle che diciamo, udiamo e scriviamo si fissano dentro di noi e innescano, non di rado, reazioni a catena. Ne sa qualcosa il Municipio di Centovalli, confrontato con una patata bollente proprio a pochi giorni dalla prossima seduta di Consiglio comunale. Tutto parte dalla presentazione di un messaggio al legislativo: porta per l’esattezza il numero 231 ed è relativo, citiamo, alla “Richiesta di revoca del contratto di prestazione tra Comune ed Eac (Ente autonomo delle Centovalli) per la gestione delle funivie Intragna-Pila-Costa e Verdasio Rasa”. Due impianti, lo ricordiamo, vetusti e che saranno presto ammodernati grazie a un corposo credito di circa 12 milioni di franchi stanziati dal Cantone a tale scopo. Un aiuto, quello statale, che sarà tuttavia l’ultimo, poiché della gestione finanziaria di questi impianti via fune si occuperà, in futuro, proprio l’Eac.
Ebbene prima ancora che le carte siano pronte per essere approvate, ecco il colpo di scena. Il presidente dell’Eac, Marco Piozzini, rassegna le sue dimissioni con effetto dal 31 dicembre. Il motivo? Sono venuti meno i requisiti minimi per proseguire la collaborazione col Municipio, sostiene.
Per vederci un po’ più chiaro, è necessario sbirciare proprio all’interno del messaggio municipale, laddove si parla, citiamo, di “revoca immediata del mandato... per evitare pasticci”. “La revoca immediata di un mandato è una misura grave – spiega l’interessato –. Nel caso specifico, oltre che ingiustificata, la misura è assurda, non potendosi verificare la condizione necessaria ancor prima dell’inizio del mandato. Non da ultimo è pure l’espressione di una volontà unilaterale”. Tradotto in altre parole, come può essere tolto un incarico se ancora non ha avuto avvio e come possono esservi le condizione per un tale grave provvedimento prima dell’inizio? Ma ciò che è più grave, secondo Piozzini, è che i termini impiegati, inappropriati, sono lesivi della sua persona (discorso che vale ovviamente anche per gli altri membri del Consiglio dell’Ente), perché lasciano intendere che ci siano state delle inadempienze. Ciò che ovviamente non è stato il caso.
Da qui la richiesta all’autorità municipale di correggere il tiro, provvedendo a una rettifica del messaggio, con tanto di comunicazione alle parti (legislativo in primis) prima della seduta di Consiglio comunale. Così da cancellare ombre e dubbi sull’operato dell’Eac. Richiesta inascoltata.
Gli incontri tra le parti degli ultimi tempi, purtroppo, non hanno permesso di arrivare a una soluzione. Non sono stati forniti, al Consiglio dell’Ente, nemmeno i necessari chiarimenti su altri aspetti inerenti le funivie (su tutti l’avanzamento dei lavori di ammodernamento e la gestione dei vari progetti). In assenza d’informazioni e venuti meno i necessari presupposti per una collaborazione trasparente e fruttuosa, Piozzini ha dunque ritenuto opportuno comunicare la sua rinuncia: «Esprimo tutta la mia solidarietà agli utenti delle funivie che potrebbero incontrare dei problemi nei mesi a venire».
A questo punto le discussioni si spostano nella sala del legislativo. Lo stesso presidente del Consiglio dell’Eac, in base a quanto scaturirà dal consesso, valuterà ulteriori passi da intraprendere.