Le modifiche al Piano particolareggiato del nucleo storico per permettere la costruzione di un nuovo edificio e la creazione del parco pubblico
Passo avanti nella procedura per la realizzazione del Museo cantonale di storia naturale al comparto Santa Caterina, nella Città Vecchia di Locarno.
Dal 3 novembre al 3 dicembre prossimi sarà in pubblicazione la variante al Piano regolatore particolareggiato del Centro storico dedicata proprio alla futura struttura museale. I dettagli saranno presentati nel corso di una serata pubblica, prevista il 16 novembre, dalle 20.30, nella sala del Consiglio comunale di Palazzo Marcacci in Piazza Grande 18 (con certificato Covid e mascherina).
Nel 2020 il Dipartimento del territorio aveva avviato una procedura per mandati di studio in parallelo per il comparto, individuando l’ubicazione migliore per il nuovo stabile, che sarà edificato e integrato all’interno della vasta area di proprietà cantonale. Il volume s’inserirà a lato degli edifici di valore storico-culturale che compongono il complesso monastico e ospiterà i contenuti di una moderna struttura museale. La variante al Piano regolatore del centro storico segue questo indirizzo e definisce in modo chiaro condizioni e parametri per la futura edificazione, come pure le modalità di accesso e le principali caratteristiche che saranno da considerare nello sviluppo successivo del progetto. Emergono in particolare la volontà di conservare le peculiarità degli spazi aperti (parco pubblico) all’interno delle mura di cinta e la possibilità di utilizzare al meglio le costruzioni esistenti per ospitare la nuova sede del museo nel rispetto del valore storico-culturale delle stesse e dell’attuale monastero.
Ricordiamo che per la progettazione verranno spesi 9,5 milioni di franchi e altri 36 milioni serviranno per la realizzazione, con inaugurazione nel 2028.
Il Municipio di Locarno in diverse occasioni ha già manifestato il suo fermo appoggio alla scelta del Consiglio di Stato per il museo cantonale di storia naturale, ritenendola la migliore possibile per rapporto alla valorizzazione dei beni di proprietà cantonale e allo sviluppo di un progetto che possa generare un effetto volano per tutte le attività che si svolgono nella regione sulle rive del Verbano, ricca di contenuti storici, culturali e naturalistici.