A causa dell’incendio che ha interessato domenica sera l’immobile in via San Jorio, 14 persone hanno trascorso la notte nel rifugio della Pci di Ascona
Sono potuti rientrare ieri in mattinata gli inquilini della palazzina di via San Jorio 9 a Locarno costretti domenica sera a lasciare, a titolo precauzionale, in tutta fretta il loro stabile a causa dell’incendio che ha distrutto il quadro elettrico e riempito di fumo lo scantinato e la tromba delle scale. Durante l’operazione di soccorso, condotta dai Civici pompieri di Locarno in collaborazione con il Salva e la Polizia, lo ricordiamo, una persona è rimasta leggermente intossicata ed è stata visitata dal personale sanitario. Una ventina, in tutto, gli sfollati. Alcuni di loro hanno trascorso la notte presso parenti e conoscenti, 14 sono invece stati trasferiti nel rifugio della Protezione civile ad Ascona. Mauro Quattrini, responsabile istruzione in seno al Consorzio protezione civile di Locarno e Vallemaggia, con il collega Patrick Filipponi e due militi facenti parte del picchetto regionale, ha coordinato le operazioni di trasferimento e accoglienza degli evacuati: «Abbiamo ricevuto l’allarme dal picchetto cantonale e, immediatamente abbiamo raggiunto il luogo dell’incendio. Con l’aiuto dei pompieri abbiamo trasferito 14 persone nel rifugio di Ascona, già predisposto in caso di necessità e pure riscaldato, dal momento che attualmente accoglie il centro vaccinazioni per i ragazzi delle Scuole medie − spiega l’istruttore –. Li abbiamo accolti a piccoli gruppi e spiegato loro come li avremmo sistemati. Tra di loro vi erano una persona in sedia a rotelle, alcuni anziani e madri con figli. Non nascondo che qualche difficoltà logistica l’abbiamo incontrata a causa dei letti a disposizione, che sono dei letti a castello, quindi disposti uno sopra l’altro. Non certo ideali per chi ha problemi deambulatori o non è più giovanissimo. Comunque abbiamo subito trovato la soluzione per consentire a tutti di passare una notte tranquilla e assicurato la nostra presenza fino al mattino. Stamane abbiamo poi servito loro la colazione. Polizia e pompieri ci hanno in seguito informati che potevano rientrare nei loro appartamenti».
Accanto al posto protetto di Ascona, la Protezione civile di Locarno e Vallemaggia dispone di strutture analoghe predisposte all’accoglienza a Lodano e Minusio. Per un numero ridotto di ospiti, può contare anche sull’impianto di condotta di Piazza Castello a Locarno. «In caso di necessità, possiamo far capo anche a strutture alberghiere della regione, che tuttavia di questi tempi hanno poche camere ancora non occupate. Comunque nei nostri impianti abbiamo posti a sufficienza per accogliere un gran numero di persone senza troppi disagi. Più che altro si tratterà, in futuro, di riuscire a ricavare delle stanze un po’ più accoglienti, con letti pensati anche per persone con disabilità o in là con gli anni. Si tratterà di fare una valutazione».