A un anno dalla nascita del Comune, il Municipio lancia un concorso pubblico. Le tre migliori proposte (anche da non professionisti) al voto popolare
Il fiume? La diga? Le montagne? O i dirupi, con le capre che giocano con la gravità? Oppure ancora il classicissimo Ponte dei Salti a Lavertezzo, per un ammiccamento anche e soprattutto in chiave turistica? E poi c’è tutto il discorso cromatico...
Non mancano certo gli elementi utili, per chi è chiamato a elaborare lo stemma di Verzasca. Quel “qualcuno” siamo potenzialmente tutti noi, visto che il Municipio, a un anno dalla nascita del Comune, ha bandito un concorso e l’ha aperto al più ampio ventaglio possibile di partecipanti. Unica condizione: essere capaci di far galoppare la fantasia attraverso un territorio, quello verzaschese, oltretutto molto vasto e variegato, poiché frutto dell’aggregazione degli ex Comuni di Brione, Corippo, Frasco, Sonogno e Vogorno, più le frazioni di Gerra Valle e Lavertezzo Valle.
L’articolo 8 della Legge organica comunale prevede che ogni Comune abbia uno stemma e un sigillo – ricorda il primo esecutivo di valle, capeggiato dal sindaco Ivo Bordoli –. Lo stemma richiama le peculiarità e le tradizioni del paese e viene inserito nel Regolamento comunale. Di conseguenza, “con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di interessati e di disporre di un ampio ventaglio di idee nella definizione del nuovo stemma comunale”, viene pubblicato un bando di concorso aperto a tutte le cittadine e i cittadini domiciliati nel Cantone Ticino. Il fatto curioso è che nel novero potranno rientrare anche i non professionisti (grafici o disegnatori che siano) e che non risulta esserci un limite di età. Teoricamente, potrebbero vincere un cuoco, un’impiegata statale o un bambino delle Elementari...
Primo elemento della giuria che dovrà selezionare i tre finalisti è proprio il sindaco Ivo Bordoli. Assieme a lui, la valutazione sarà effettuata da un altro municipale (il vicesindaco Pierangelo Mocettini), due politici (Sheila Cappelletti, membro della Gestione, e Davide Capella, membro delle Petizioni), nonché tre figure professionali di spessore. Si tratta della storica dell’arte Veronica Provenzale, del grafico Pierre Pedroli e del linguista Stefano Vassere. Le riflessioni di questo consesso toccheranno dunque i diversi ambiti di competenza. Come accennato, verranno prescelte le tre migliori idee, poi a decidere sarà la popolazione verzaschese, appositamente chiamata alle urne verso la primavera del prossimo anno.
«Questa formula ci piace molto innanzitutto perché favorisce il coinvolgimento diretto della gente – dice Bordoli alla “Regione” –. È bello pensare che nascano delle riflessioni e discussioni su cose come il colore dominante, oppure gli elementi che assolutamente non possono mancare sullo stemma. Quanto alla composizione della giuria, oltre a noi rappresentanti eletti è importante ci siano personalità di spicco e di riconosciute capacità nei rispettivi campi. Pedroli è un bravissimo grafico, Veronica Provenzale ha una visione qualificata sul passato e spiccato senso artistico, mentre Vassere, come responsabile delle Biblioteche cantonali e letterato, ha un bagaglio di conoscenze che di certo ci tornerà molto utile».
Il termine per la consegna delle proposte per lo stemma è fissato al 31 dicembre 2021. Poi l’intero processo avverrà nel segno del più completo anonimato, quindi senza conoscere i nomi dei concorrenti, i quali verranno resi noti solamente al momento della determinazione del vincitore, comunica il Municipio. I cittadini interessati a partecipare possono ottenere il bando presso la Cancelleria comunale (comune@verzasca.swiss) o scaricarlo direttamente dal sito www.verzasca.swiss.