Locarnese

Centovalli, la strada Golino-Termine è tutta in salita

Preavviso negativo dalla Sezione forestale e dell’Ufficio della natura e del paesaggio al progetto da 19 milioni per il prolungamento del tracciato

1 ottobre 2021
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La strada forestale Cortasca-Remo-Dorca-Termine, nelle Centovalli? Difficilmente realizzabile. Il Cantone, per il tramite della Sezione forestale, ha infatti comunicato in questo giorni al Municipio centovallino che l’opera non è nelle sue grazie. Il progetto da oltre 18 milioni di franchi, a sto punto, con il preavviso negativo dell’autorità di Bellinzona, rischia di spegnersi nella sua fase embrionale.
L’idea dell’ente promotore (lo spunto originale, va dato atto, era dell’ex azienda idrica di Intragna), spalleggiato dal locale Patriziato di Intragna-Golino-Verdasio era quella di procedere al prolungamento dell’attuale strada forestale patriziale Golino-Cortasca; portando cioè il collegamento ben oltre le ricche sorgenti di Remo, a una quota di circa 750 metri di altezza. Sorgenti che possono assicurare acqua in abbondanza non solo al comune e alle sue frazioni, bensì anche a Losone e a Locarno (il 20% del fabbisogno della città, il cui acquedotto rifornisce circa 25mila persone, è garantito proprio da questa fonte). Cogliendo due piccioni con una fava, si sarebbero dunque sfruttati i boschi a fini commerciali (cura e produzione di legname) e sarebbe stato possibile posare le nuove condotte d’adduzione dell’acqua, in sostituzione delle attuali.

Il progetto originario parlava di un importo complessivo sui 10 milioni di franchi. I sussidi ventilati allora si aggiravano sul 40-50% dell’investimento. Il discorso, complici altre priorità legate all’aggregazione intercomunale, era stato per qualche tempo riposto in un cassetto. Era però tornato d’attualità nella primavera del 2019, quando anche su sollecitazione di alcuni cittadini, il Consiglio comunale di Centovalli aveva accolto un credito di 68mila franchi per lo studio preliminare di questo progetto. La Sezione forestale, già allora, aveva fatto capire di non essere più disposta a concedere il proprio nullaosta alla realizzazione di piste forestali se queste ultime non fossero state parte integrante di un progetto di cura e salvaguardia dei boschi. Cosa della quale i promotori hanno ovviamente tenuto conto. L’Azienda acqua potabile di Locarno, contattata, aveva confermato il proprio interesse, proponendo una partecipazione alle spese del 40%. Mentre il Patriziato, proprietario di una gran fetta del territorio interessato, si era detto pronto a curare la realizzazione dell’opera. Lo studio preliminare, portato a compimento, è stato trasmesso ai competenti uffici cantonali di Bellinzona per un preavviso a fine ottobre dello scorso anno.

Costi e impatto ambientale eccessivi

Per la costruzione del collegamento di circa 7,3 km, l’investimento indicativo supererebbe, oggi, i 18,3 milioni di franchi. Mica noccioline per gli enti promotori e quelli sussidianti, ritiene la Sezione forestale, preoccupata per l’entità della spesa. La stessa fa presente che, sviluppandosi su un pendio ripido e complesso, sarebbero necessari degli approfondimenti geologici. Scettico per l’impatto ambientale dell’opera, da parte sua, l’Ufficio natura e paesaggio, il quale sottolinea come, a livello di progetto, nel comparto siano ben 24 gli attraversamenti di corsi d’acqua previsti. Realizzare una strada in questo contesto, con la costruzione di manufatti di sostegno e scavi importanti, non consente dunque di limitare le ferite alla natura. Non convince neppure il rapporto costi/benefici degli interventi selvicolturali. Preventivi alla mano, secondo lo stesso Ufficio, essi ammontano a circa 1,5 milioni; mentre i costi per l’esbosco sono di 17,5 milioni (15 per l’edificazione più 2,5 milioni per il trasporto del legname, a fronte di mezzo milione per la vendita di legname).
Non si oppongono invece all’opera (pur ponendo qualche rigido paletto) l’Ufficio caccia e pesca, quello dei corsi d’acqua e la Sezione dell’agricoltura.

Una valutazione con i partner, poi si deciderà

Tra due bocciature di peso e qualche sì “condizionato”, la proposta centovallina sembra, a sto punto, non avere molte chance di riuscita.
Michele Turri, sindaco di Centovalli, è cosciente del fatto che la strada si fa ora, tremendamente... in salita. Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva in merito all’eventuale abbandono del progetto, preferisce attendere l’esito di un incontro che verrà organizzato, prossimamente, con tutti i partner coinvolti.