Il governo si è espresso sul ricorso del privato cittadino che contestava l’esposizione del vessillo a Locarno e nel Comune sottocenerino
Ricorso accolto, Arogno deve “ammainare” la bandiera arcobaleno esposta nella casa comunale. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, accogliendo le richieste del privato cittadino che contestava il diritto o l’opportunità, per un Comune, di esporre il vessillo prima della votazione popolare sul “Matrimonio per tutti”, prevista il 26 settembre.
Quanto a Locarno, il suo ruolo è stato stralciato poiché nel frattempo il Municipio aveva già deciso di togliere la bandiera; vuoi in seguito alle diverse reazioni avverse giunte a Palazzo Marcacci, vuoi, probabilmente, per la presa di posizione dell’arciprete don Carmelo Andreatta, che aveva scritto alla Città difendendo il principio della neutralità e sostenendo la non opportunità di schierarsi a favore della modifica di legge.
A una settimana scarsa dalla votazione popolare, Arogno potrebbe teoricamente decidere di ricorrere. Non si hanno informazioni in merito. Nell’attesa, il privato cittadino, sentito dalla “Regione“, si rallegra per la vittoria e fa notare che «è immediatamente esecutiva. Entro sera farò verificare dalla polizia che la bandiera sia stata tolta. Nel caso in cui non succedesse, si andrebbe nel penale».