Mentre l’interclub torna in Lega nazionale C, il comitato si lamenta per la mancata copertura dei campi. Ma dal Municipio: “Nessun ritardo, lo sanno tutti”
Nella Gordola del tennis è difficile separare i successi sportivi dai progetti infrastrutturali che guardano al futuro. Infatti, se da una parte, in una nota, il comitato del sodalizio sottolinea il ritorno della sua squadra interclub in Serie nazionale, dall’altra parte una stoccata al Municipio, ritenuto responsabile dei ritardi per la copertura dei campi.
La precedenza va alla promozione in Lega nazionale C dell’interclub (e sarà, la prossima, la ventinovesima stagione nella categoria). La bella cavalcata dei ragazzi capitanati da Simone Scettrini si è conclusa con la vittoria sui campi del Grasshopper con il netto e incontrovertibile risultato di 5-1. I neo-promossi, unitamente a Scettrini, sono Nicola Gambetta, Igor Liberti, Boris Croce, Gabriele Crugnola, Enea Nigra, Dylan Jelmoni, Christian Guerra e Andrea Rossetti. La serie C è stata nuovamente raggiunta dopo due anni di militanza in Prima divisione. Nell’ultimo decennio il Gordola aveva giocato per due anni anche in Lega nazionale B.
“Chiaramente per la nostra piccola realtà di società sportiva questi sono traguardi importanti, convincenti e dimostrano ancora una volta la grande vitalità e il valore del collaudato settore giovanile del tennis Gordola – scrive il comitato del sodalizio –, dove anche quest’anno le squadre juniori, nel loro torneo Interclub, si sono distinte raccogliendo lusinghieri risultati e anche un titolo ticinese negli U18 B”. Il tutto “rientra in un lavoro di formazione e socializzazione di bambini e ragazzi che si addentrano nel mondo del tennis”.
Per altro – e qui arrivano le note meno rosee – “per poter mantenere o migliorare ancora i già ottimi risultati, serve avere a disposizione delle valide e moderne strutture in cui svolgere l’attività”. Il riferimento è al progetto di copertura dei campi da tennis denominato “untettoperladoris” poiché, come noto, dedicato alla grande Doris De Agostini-Rossetti. “Si tratta – sottolinea il comitato – di un progetto di vitale importanza per noi, ma purtroppo fermo da diversi, troppi, mesi nei cassetti del palazzo comunale”.
Il perché la “Regione” lo ha chiesto al Municipio, e in particolare al capodicastero Sport Giorgio Carrara, il quale gira il tema al collega Roberto Balemi, responsabile della Pianificazione. «Questa sorta di polemica mi stupisce non poco – dice Balemi – perché la questione della copertura dei campi è chiara a tutti, comitato del Tennis club in primis. La spiegazione dei presunti ritardi, che per altro non sono tali, è semplice: si doveva attendere la crescita in giudicato della variante di poco conto inerente all’edificazione della tripla palestra cantonale per le Medie, e soltanto dopo sarebbe stato possibile procedere con l’iter per la copertura dei campi. Il tema era stato affrontato con il Dipartimento, e i dettagli messi a conoscenza di tutti. Da parte del Municipio non c’è quindi stato alcun ritardo, ma unicamente la necessità di procedere per passi. Ora che la variante è finalmente cresciuta in giudicato, si può guardare al futuro, e nel caso specifico alla necessaria copertura dei campi, con occhi diversi».
‘C’è il pieno sostegno
da parte del Municipio’
Da operatore turistico (è ristoratore) Balemi aggiunge di «sapere perfettamente il valore di infrastrutture adeguate sul territorio. Il turismo di oggi, in cui, pandemia a parte, si vola con pochi franchi, richiede attrattive che senz’altro presuppongono investimenti importanti, ma che è necessario fare. Non mi dilungo a ricordare i casi del Centro balneare regionale, oppure della Cardada impianti turistici, che senz’altro pesano dal punto di vista economico, ma che sono imprescindibili per arricchiare una destinazione come la nostra».
In questo discorso, prosegue Balemi, «rientrano naturalmente le infrastrutture sportive, anche quelle locali come la copertura dei campi da tennis a Gordola. Il Municipio è il primo a sostenere un’operazione come questa, che in più è valorizzata dal progetto “untettoperladoris”. E ci mancherebbe altro, aggiungo io. Sorprende soltanto che per qualche strano motivo qualcuno arrivi ora a metterlo in discussione».