Domenica 12 si terrà una cerimonia per questi luoghi che stanno perdendo sempre più superficie. Kappenberger: ‘Lo scioglimento è solo un sintomo’
Sulla diga di Zött, laghetto alpino latte e menta, si sta sotto al massiccio del Basodino, una delle montagne delle Alpi Lepontine, a 3'272 metri sopra il livello del mare. Montagna che, sul versante svizzero, ospita il ghiacciaio omonimo. Non si sa però per quanto tempo ancora. Questa domenica, 12 settembre, al Basodino si svolgerà la cerimonia commemorativa aperta a tutta la popolazione per i ghiacciai svizzeri scomparsi e quelli in via di estinzione: basti pensare che dall'inizio del XX secolo a oggi, nel nostro Paese, più di 500 piccoli ghiacciai sono scomparsi. E il Basodino è uno fra gli esempi più emblematici dei ghiacciai che si stanno sciogliendo. Negli ultimi trent'anni, infatti, la grande massa di ghiaccio stratificata si è ritirata di oltre mille metri. Lo sa bene Giovanni Kappenberger, glaciologo, che da ben tre decenni si dedica alle misurazioni sotto il pizzo.
«I ghiacciai stanno ritirandosi, ma i cambiamenti sono molto più lenti di quel che s'immagina, per questo a colpo d'occhio non sembra stiano perdendo superficie. Di certo non possono sciogliersi in un'estate; nemmeno in due o tre. Perché, più è grande un ghiacciaio, più tempo impiega a fondersi», spiega Kappenberger. E il deterioramento è inesorabile, anche invertendo la rotta ora, ciò che è successo decenni fa si ripercuoterà comunque sullo stato dei ghiacciai, si tratta della loro inerzia e del tempo di risposta rispetto agli eventi che li riguardano.
Soprattutto, tiene a sottolineare il glaciologo, «lo scioglimento dei ghiacciai è un sintomo di ciò che sta accadendo» in generale al pianeta. La loro scomparsa va ben oltre la perdita di un monumento naturale: «Ci racconta che qualcosa sta cambiando, che la Terra si sta scaldando. Un riscaldamento problematico, perché il 90% del calore va nel mare, che riuscirà ad assorbire sempre meno anidride carbonica, ciò renderà l'acqua sempre più acida». L'acidificazione sta distruggendo un tipo di plancton alla base della catena alimentare: «Per capirci meglio, è come se le mucche andassero al pascolo ma non trovassero più erba. Sono scombussolamenti gravi», dichiara. Cambiamenti impressionanti che si ripercuoteranno su tutto il pianeta, con un'estremizzazione degli eventi climatologici, uno stravolgimento degli ecosistemi. L'economia, secondo il nostro interlocutore, dovrebbe cambiare mentalità, abbandonare il modello di 50 anni fa e «metterci più etica».
L'appuntamento di domenica è organizzato da Alleanza climatica Svizzera, un insieme di oltre cento organizzazioni di vari settori che lavorano su sei questioni di rilievo per i cambiamenti climatici: alimentazione, giustizia climatica, energia, piazza finanziaria, mobilità e politica climatica. Il proposito della giornata è sensibilizzare opinione pubblica e politica sul lento e inesorabile scioglimento dei ghiacciai, in Svizzera come all'estero, chiedendo maggiore giustizia climatica e un'inversione di rotta affinché si possano arginare le conseguenze del riscaldamento globale. Durante la cerimonia prenderanno la parola diversi relatori che interverranno per alcuni minuti. Fra questi il glaciologo Giovanni Kappenberger, l'attivista climatica Chiara Joss, la rappresentante di Anziane per il clima Norma Bargetzi, Sanju Maharjan Mari (cittadina nepalese). Al coro polifonico Goccia di Voci lo spazio dedicato alla musica e al canto.
La commemorazione avrà inizio alle 11, con l'accoglienza musicale a Robiei. Alle 11.15, partecipanti, relatori e organizzatori partiranno per una simbolica processione fino ai piedi del ghiacciaio del Basodino. La camminata durerà circa venti minuti e il grado è facile. Dalle 11.35 alle 13.15, si svolgerà la parte centrale della manifestazione: relatori e specialisti terranno i loro interventi, con gli intermezzi del coro Goccia di Voci. Insieme, verrà realizzato uno stupa di piccole dimensioni. Alla fine della parte ufficiale ci sarà il pranzo libero.
Per raggiungere Robiei, gli organizzatori hanno previsto un bus navetta che accompagnerà i partecipanti da Bignasco a San Carlo, stazione della teleferica, dove i posteggi disponibili sono esigui, è perciò consigliato servirsi dei mezzi pubblici. Due le partenze utili alla manifestazione: alle 10 e alle 11 (biglietto a 17 franchi). Per coloro che si serviranno dei mezzi pubblici, ci sono coincidenze con il bus in partenza da Locarno Stazione alle 8.20 o alle 9.20; per l'andata. Mentre per il rientro si segnalano gli orari delle 15.45 o 16.45 dalla teleferica a Robiei. È obbligatoria l'iscrizione al sito www.alliance-climatique.ch/basodino.