La fattura sarà salata: centinaia di migliaia di franchi. Per raccogliere i frammenti di Eternit (con amianto) sui campi sportivi è all'opera una ditta specializzata
Una tromba d'aria che dalla zona del tennis e scesa fino alla foce del delta della Maggia, lasciando dietro di sé un'imponente scia di distruzione. A Locarno il nubifragio di lunedì pomeriggio ha provocato danni ingenti e a subire maggiormente la furia del vento sono stati i boschi cittadini e lo stadio del Lido. «Piante sradicate e rami rotti: il nostro patrimonio forestale urbano è stato rovinato in pochi minuti – spiega il municipale Bruno Buzzini, capo dei dicasteri ambiente territorio e sport –. Attualmente, per ragioni di sicurezza, sono chiusi al pubblico i boschi dell'Isolino, della Bolla Grande e il Parco della Pace. E sono iniziati lavori puntuali di pulizia. Pensare che solo pochi mesi fa era iniziata la mappatura del patrimonio verde cittadino. Ora speriamo di ottenere i sussidi cantonali per il ripristino; aiuti che per altro abbiamo già richiesto».
I danni, che in totale ammontano a diverse centinaia di migliaia di franchi, riguardano anche la copertura della tribuna dello stadio del Lido, di proprietà della Città: «Lo sgombero e lo smaltimento dei frammenti delle lastre di Eternit, che contengono amianto, è già iniziato, con l'impiego di addetti di una ditta specializzata. Va detto che non c'è nessun rischio per la popolazione, visto che con la pioggia del nubifragio non si è alzata polvere dannosa. Ora dovremo capire quali soluzioni adottare per la nuova copertura. Lo stadio, intanto, resta chiuso al pubblico. La nostra intenzione è quella di rendere agibili il più presto possibile almeno i campi da calcio».