Paolo Senn, sindaco e vigile improvvisato, torna sul problema della chiusura della litoranea (riaprirà probabilmente domani sera) e il caos viario creatosi in paese
Riaprirà verosimilmente domani sera, con la posa di un semaforo che garantirà il transito nelle due direzioni di marcia a senso alternato, la strada litoranea Ascona-Brissago, interrotta da sabato a causa di una frana che ha ostruito la carreggiata in località Moscia. In queste ore sono in corso le verifiche sulla tenuta del pendio, con il disgaggio di materiale ancora pericolante (in particolare un masso di notevoli dimensioni); poi occorrerà rifare il cordolo e posare la nuova barriera di protezione lungo il tratto danneggiato. Ce lo ha riferito Paolo Senn, sindaco di Ronco s/Ascona, che venerdì sera, con alcuni suoi concittadini, si è improvvisato vigile del traffico. Sì perché la chiusura dell'arteria ha costretto molti automobilisti a ricorrere al collegamento collinare, tra Arcegno (o il Monte Verità) e Ronco per raggiungere la propria destinazione. Proprio a Ronco, la situazione dal punto di vista viario è subito collassata. «Il problema di fondo – afferma Senn – è che la nostra regione non dispone di un piano di gestione delle emergenze viarie con le principali istruzioni operative. Un piano che permetterebbe, in poco tempo dall'allarme, di piazzare agenti (di polizia o delle ditte di vigilanza) e segnaletica nei punti critici, per intenderci. Si va a naso e questo evidentemente poi crea disagi e caos sui percorsi alternativi».
Di esempi, nelle lunghe ore passate a gesticolare nel tentativo d'indirizzare gli automobilisti nel miglior modo possibile, Paolo Senn ne ha raccolti a iosa: «Ancora dopo ore dall'accaduto sono arrivati nelle strette strade di Ronco s/Ascona grossi autobus provenienti dalla Germania e auto che trainavano lunghe imbarcazioni. Potete capire che quadro! Vetture imbottigliate, manovre a non finire, nervi tesi. C'è stata gente che ha impiegato due ore per giungere da Brissago a Losone! Mi chiedo: ma perché, a livello di segnaletica, già sull'autostrada prima di Bellinzona (come pure oltre confine, a Verbania o Fondotoce), non vengono comunicati, sui pannelli, le criticità e i percorsi alternativi da seguire in casi come questi? Senza un indirizzo chiaro soprattutto i mezzi pesanti si avventurano su strade di piccolo calibro dove poi spesso rimangono bloccati e creano code. Specificatamente, andrebbe dunque indicata agli utenti un’uscita alternativa
autostradale o su viabilità ordinaria, consigliata per by-passare gli ostacoli e favorire il decongestionamento del traffico».
Altra nota dolente, sempre secondo il sindaco ronchese, la mancanza di conoscenze del territorio da parte di molti agenti delle ditte private inviati sul posto:«Sono purtroppo spesso un po' spaesati e il non essere pratici della realtà in cui sono catapultati a operare, anche se solo per alcune ore, sicuramente non è loro di aiuto. Ci vogliono persone informate e meglio coordinate. Questo è sicuramente un discorso da affrontare con le autorità dei comuni, i rispettivi corpi di polizia e tutti gli enti preposti (come il Servizio manutenzione strade del Cantone e i soccorsi in generale). Bisogna assolutamente fare in modo che simili pasticci non abbiano più a verificarsi in futuro. Ne va anche, non da ultimo, dell'immagine che diamo ai nostri ospiti".