Il presidente del Gran Consiglio ha tenuto la sua allocuzione per il Primo di Agosto a Locarno e a Melano
«Essere svizzeri, essere patrioti non vuol dire essere duri e puri, temere l'altro, sentirsi superiori a qualcuno. Anzi, è il contrario: vuol dire essere aperti al confronto, all'altro, alla differenza, al dialogo», ha affermato un onorato e ancor più emozionato Nicola Pini durante l'allocuzione per l'anniversario dei 730 anni della Confederazione tenuta prima a Locarno, la sua Città, e poi a Melano.
Soprattutto, nel suo discorso pubblico Pini ha messo l'accento su un approccio tipicamente svizzero, ovvero il dialogo: «Inteso come confronto positivo e dibattito civile; inteso come ascoltare, rispettare, chiedere e argomentare». Perché come ha asserito il primo cittadino, «con il dialogo si cresce e, senza alcun approccio paternalista, mi chiedo se oggi siamo ancora capaci di dialogo, se ci mettiamo nei panni degli altri». Il suo è un appello all'apertura, alla solidarietà e alla reciproca comprensione fra il popolo svizzero e il mondo che lo circonda.
Pini ha quindi ricordato i caratteri fondanti della nazione: il coinvolgimento democratico, il rispetto per l'altro e la valorizzazione delle differenze. Questo grazie a due principi cardine quali federalismo e sussidiarietà.
Il suo discorso è stato incentrato altresì sull'importanza dell'organismo istituzionale comunale «incubatore di comunità, palestra di cittadinanza attiva, fucina di politiche atte ad assicurare qualità di vita», ammiccando altresì a una possibile aggregazione nel Locarnese e sottolineando quella in essere del futuro unico Comune di Val Mara, con Melano, Maroggia e Rovio, approvata dal Gran Consiglio in giugno. Per il Locarnese poi ha divagato sull'attualità politica ricordando la recente bocciatura del collegamento A2-A13, ribandendo il concetto di dialogo costruttivo, «fatto di considerazione e rispetto».
Infine, dopo aver ricordato gli ideali svizzeri per cui si combatte come libertà, indipendenza, pace e solidarietà, il presidente del Gran Consiglio ha chiuso con un paio di esortazioni alla popolazione: «Sosteniamoci e mettiamoci del nostro affinché si esca finalmente da questa pandemia e dalle sue conseguenze economico-sociali di oggi e di domani; ma soprattutto affinché l'idea di una nazione libera non muoia mai».