Locarnese

Scuola dell'infanzia, Cevio attende richieste da Lavizzara

La chiusura della sezione d'asilo di Prato Sornico fa discutere il legislativo del capoluogo valmaggese

Pochi alunni (archivio Ti-Press)
20 luglio 2021
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La discussione sulla sopravvivenza della sezione di scuola dell’infanzia a Prato Sornico, Comune di Lavizzara, ha tenuto banco lunedì sera nel corso della seduta del Consiglio comunale di Cevio, svoltasi a Cavergno. A lanciare il dibattito Siro Quadri (Alleanza moderata) che ha posto una serie di domande al Municipio.

Importante, per capire l’argomento, fare un passo indietro. Tutto parte dalla decisione presa dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) di chiudere l’unica sezione della scuola dell’infanzia di Lavizzara, per l’anno 2021-2022, a causa del numero insufficiente di alunni: solo sette bambini. Il Municipio del comune alto valmaggese ha quindi deciso di chiedere una proroga – di un anno – tramite una lettera, sottoscritta anche da Cevio. La richiesta, inoltrata il 26 maggio scorso, è stata giustificata dalla volontà, condivisa fra i due Esecutivi, di avviare delle trattative concrete per una possibile collaborazione in ambito scolastico.

Già in passato, questa forma di cooperazione era stata portata avanti dai due Comuni, dal 2016 al 2019, anno del cambiamento con la riapertura di una seconda sezione a Cavergno. Con la riapertura di una seconda sezione a Cavergno, il Comune di Cevio decise di non mandare più i propri bimbi a Prato Sornico. Per l’assetto scolastico della Lavizzara fu un duro colpo. Oggi la problematica si ripete e il Consiglio Comunale ha chiesto delucidazioni riguardo allo stato delle due sedi scolastiche e alla recente lettera firmata, a doppio pugno, da Cevio e Lavizzara. Da quella richiesta sono passati due mesi e la proroga è stata concessa, ma condizionata. Va detto che la missiva è arrivata – senza che il Municipio di Cevio lo sapesse – anche sul tavolo all’Associazione comuni della Vallemaggia (Ascovam).

La capodicastero educazione Wanda Dadò ha spiegato: “A livello di Municipio non abbiamo ancora toccato l’argomento. Con Lavizzara ci siamo mantenuti in contatto, ma senza entrare nello specifico. La loro proposta è arrivata qualche giorno dopo il nostro insediamento, le tematiche sul tavolo erano tante e forse, siamo stati troppo frettolosi nel firmare l’accordo. Per l’andamento del numero di allievi nel Comune di Lavizzara posso rispondervi in parte, perché non ho dati aggiornati”. Quadri, firmatario dell’interpellanza, non si è dichiarato soddisfatto e si è rammaricato della mancata risposta di Lavizzara. Ha aggiunto: “Spero che si sceglierà la migliore soluzione per i nostri bambini, sia di Cevio, sia di Lavizzara. Quello che io e il mio gruppo non vogliamo è una gestione un po’ raffazzonata, fatta di accordi non discussi e non comunicati relativi a temi importanti come la scuola”. Fiorenzo Dadò (pure di Alleanza moderata): “L’argomento deve essere affrontato. I dati parlano chiaro: Lavizzara non ha i numeri quindi le soluzioni sono due, o scendono i loro bambini o salgono i nostri. Il Municipio dovrà chinarsi per forza, e al più presto”.

Da segnalare infine che il Consiglio comunale, lunedì sera ha approvato il Consuntivo 2020 del Comune.