Le cifre del possibile acquisto del nosocomio locarnese. Gli altri interessati sono la Moncucco e Swiss Medical Network
Dovrebbe essere di 7,7 milioni di franchi, l'offerta dell'Ente ospedaliero cantonale per rilevare la Clinica Santa Chiara di Locarno. Lo ha riferito il “Caffè”. Secondo il domenicale, un eventuale acquisto del nosocomio locarnese – notoriamente confrontato con importanti problemi finanziari – porterebbe ad un cambio di rotta riguardo all'idea di concentrare a Bellinzona ginecologia, ostretricia, pediatria e fertilità. Sull'asse La Carità-Santa Chiara poterebbero essere sviluppate ginecologia, ostetricia, neonatologia e pediatria, nonché la chirurgia ambulatoriale. Questo scenario potrebbe inoltre indurre l'Ente ospedaliero a dirottare sulla Santa Chiara l'investimento (si parla di una trentina di milioni) previsto alla Carità per la nuova ala.
Gli azionisti della Santa Chiara prenderanno atto dell'offerta d'acquisto di Eoc in occasione dell'assemblea di venerdì prossimo, 14 maggio. E nel corso della seduta emergeranno anche i dettagli delle altre offerte pervenute da altri gruppi: dalla Moncucco (si parla di circa 4 milioni), della Swiss Medical Network (5 milioni) e forse dei Centri medici di Antonio Bernasconi.
Come accennato, la situazione debitoria della Santa Chiara è pesante: bilanci in rosso sia nel 2019, sia nel 2020, un credito sul Cantone per 2 milioni di franchi per mancati incassi e spese sostenute nel 2020 in relazione alla pandemia, ma soprattutto – ha ancora scritto il “Caffè” nella sua ultima edizione – un debito attuale di 10-11 milioni di franchi, cui se ne aggiungono altri 3-4 relativi a un prestito bancario ottenuto per far fronte a carenze di liquidità.