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‘Abbattiamo la ciminiera’: a Tenero, Coop ci riprova

Pubblicata la domanda di demolizione del simbolo dell'ex cartiera situato a nord del centro commerciale. Ma per il Piano regolatore non si può fare

Nel 2012, quando venne demolita la fabbrica (ma salvata la ciminiera)
(Ti-Press)
6 maggio 2021
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Coop Immobilien torna idealmente sulla ruspa e pensa alla demolizione della ciminiera dell'ex cartiera di Tenero-Contra, svettante testimonianza storica che si trova nel bel mezzo di un ampio terreno di proprietà  Coop a nord del centro commerciale. Lo fa con una domanda di costruzione – apparsa in queste ore all'albo comunale – per radere al suolo la vecchia struttura che fu il cuore pulsante dell'attività industriale di Tenero. Interpellata dalla “Regione”, Coop Immobilien non si esprime sui motivi che giustificherebbero una demolizione, né su eventuali progetti di ampliamento del centro commerciale, di cui si parla da anni, che fossero nel frattempo maturati e darebbero quantomeno una parvenza di logica all'eliminazione dell'intrusa.

Quello di abbattere la filiforme testimonianza di architettura industriale è un “pallino” che Coop Immobilien, proprietaria di tutto l'ampio comparto ex cartiera, ha da tempo. Una prima richiesta in tal senso era stata avanzata nel 2008, quando l'obiettivo era eliminare anche il grande stabile in calcestruzzo armato che era stato la sala di produzione della gloriosa cartiera. L'edificio sarebbe poi sparito, mentre la ciminiera aveva stoicamente resistito anche sulla base della necessità, asserita dal Municipio di allora, di conservare, proteggere e tramandare ai posteri quello che l'ex sindaco Paolo Galliciotti aveva romanticamente definito «quasi un secondo campanile per Tenero». Meno romantica – anche comprensibilmente, nel gioco dei ruoli – era stata Coop Immobilien, che si era presentata con una valutazione tecnica secondo cui il manufatto era pericolante ed era pertanto consigliabile abbatterlo prima che avvenisse un crollo. Ma a stretto giro di posta, grazie a una perizia ingegneristica di parte, il Comune aveva smentito la catostrofistica ipotesi dimostrando che la ciminiera non presentava problemi strutturali e non era quindi da prevedere che da un giorno all'altro potesse cedere.

È vero che nel frattempo sono passati 13 anni, e la stabilità dell'alto fusto in cemento potrebbe pertanto risultare meno granitica. Ma anche se fosse, c'è un ostacolo significativo sulla strada delle sopraccitate ruspe: è il capoverso 7 dell'articolo 48 delle Norme di applicazione del Piano regolatore per quanto riguarda il comparto. Nell'ambito della relativa variante di Pr adottata nel 2016 dal Consiglio comunale, vi si legge che esiste “l'obbligo di mantenimento del camino industriale”. In quanto, per l'appunto, testimonianza di architettura industriale. Lo stesso progetto riguardante quella zona dell'ampio sedime – la zona F – denominato “Public Plaza”, teneva in considerazione il ruolo della ciminiera e una sua adeguata valorizzazione.

Il sindaco: ‘Valore storico tutelato’

Tutti elementi, questi, che spingono il sindaco di Tenero-Contra, Marco Radaelli, a tranquillizzare i molti affezionati tenerini alla loro ciminiera: «Avendo ricevuto la domanda di costruzione, il Comune era tenuto a procedere con la pubblicazione. Ma ciò non vuol dire che verrà concessa la licenza edilizia. Tutti sappiamo del valore storico e anche affettivo della ciminiera, dimostrato per altro dal fatto di aver inserito la sua tutela in una variante di Piano regolatore. Prima di arrivare ad un eventuale abbattimento dovrà esprimersi il mio Municipio, ma anche il Cantone e in ultima istanza il Consiglio comunale». Radaelli aggiunge di non essere al corrente di eventuali progetti di ampliamento con cui Coop potrebbe eventualmente giustificare la demolizione: «Come Municipio non ci è pervenuto nulla, nemmeno per sentito dire».

Quanto la cartiera sia radicata nei ricordi della popolazione di Tenero viene ricordato in un bel contributo, a firma Mario Canevascini, apparso sull'informatore “Tenero inContra”. Chiusa nel 2006 dopo 153 anni di attività, la fabbrica ha rappresentato “il fulcro dell'attività economica del Comune”. Questo, grazie alla lungimiranza del fondatore, Tomaso Franzoni, la cui pionieristica attività Luigi Lavizzari così descriveva nel 1861: “Vi si fabbrica ogni specie di carta: da lettere finissima, da stampa, da litografia, da tappezzerie, eccetera e vi si colora in tutte le maniere, e con tal perfezione che non cede ai più celebrati opifici di questo genere”. Dava lavoro, nel 1856, a quasi 100 operai. Tenero era l'ubicazione ideale per diversi fattori, ricorda ancora Canevascini: la presenza dell'acqua della Verzasca, la vicinanza al lago quale via di trasporto, nonché il collegamento ferroviario, istituito dal 1874. Dopo il blocco austriaco del 1852, che ostacolava l'approvvigionamento di carta dall'Italia, Franzoni ebbe la visione: allora la produciamo in Ticino. L'ultima testimonianza di questa epopea è, appunto, la bella ciminiera.