Locarnese, presentato il consuntivo del Servizio ambulanza che, malgrado la pandemia, chiude con un risultato nettamente migliore di quanto preventivato
Il resoconto dell'attività 2020 del Servizio ambulanza Locarnese e Valli (Salva) vede un bilancio positivo. A consuntivo, infatti, i conti chiudono con un risultato nettamente migliore rispetto alle stime; le uscite ammontano a 7,45 milioni, i ricavi sono stati pari a 5,47 milioni di franchi, con un fabbisogno a carico dei Comuni di poco più di 1,97 milioni (risparmio di circa 408mila franchi), corrispondente a un costo pro capite di 28.28 (preventivo 34.01). Sono calati, sempre per rapporto alle stime, i costi nella misura di 183mila franchi. Flessione che si spiega con una diminuzione della voce costi del personale. Parallelamente si è assistito a un aumento dei contributi di sostegno (malgrado l'annullamento di tutti i grandi eventi, che ha comportato la rinuncia ai numerosi dispositivi pianificati durante l'anno, fonti d'importanti introiti) e a un incremento - soprattutto negli ultimi mesi dell'anno - degli interventi di soccorso e salvataggio (con un record di missioni, ben 572, registrato in dicembre). Al tirar delle somme i ricavi lo scorso anno sono stati superiori per ben 224mila franchi rispetto alle previsioni.
Un altro aspetto che emerge nettamente è che dopo una prima parte d'anno praticamente "congelata" dal lockdown, con pochi turisti e attività lavorative ridotte ai minimi termini, si è assistito a una ripresa delle attività all'aperto e della presenza di ospiti nel nostro comprensorio. Nel 2020 il personale ha effettuato 5'562 interventi con ambulanza, con una media giornaliera di 15 missioni. Dalla nascita del Salva, 15 anni fa, a oggi l'aumento delle chiamate di soccorso è stato superiore al 35%. Ben 120 gli interventi compiuti, invece, dai medici che collaborano col Salva nelle valli. Stabile quello del Servizio specialistico Urgente (1'819 casi).
Non bisogna ovviamente dimenticare che l'esercizio 2020 è stato fortemente condizionato dalla pandemia; a livello operativo, il lavoro ha dovuto essere riorganizzato in modo da rispondere ai dispositivi e alle decisioni adottate dallo Stato Maggiore. Nonostante le difficoltà, il personale paramedico ha sempre potuto intervenire e lavorare nella massima sicurezza, tutelando al meglio anche la salute dei pazienti. Inutile precisare che a livello di materiale sanitario e di protezione individuale, la spesa per proteggere donne e uomini in prima linea è stata notevole. A tutto ciò va aggiunta la formazione, attività che ha subito un duro contraccolpo soprattutto a livello di corsi destinati alle aziende, alle istituzioni pubbliche come pure al personale degli istituti di cura.
I dati del documento finanziario evidenziano quindi una buona strategia, con politiche di gestione economica sui vari settori che hanno permesso di avere un bilancio positivo senza far mancare nulla alla "grande famiglia" del Salva impegnata per dare risposte tempestive ai bisogni della comunità.
Due parole vanno spese anche sulle fatture non pagate (perdita sui debitori): l'ammontare delle perdite registrate lo scorso anno corrisponde all'1,8% del fatturato dell'ente. Occorrerà comunque attendere quale sarà il quadro post pandemia, in una situazione finanziaria che per molti si è complicata ulteriormente, per avere indicazioni più precise al riguardo.