Locarnese

Locarno rinnovato per metà. Un terzo sono donne

Cambia pelle il Consiglio comunale cittadino, dove spiccano il raddoppio (a 4) degli eletti dei Verdi e Indipendenti e il -2 di quelli liberali radicali

Mani in alto: è una votazione!
(Ti-Press)
20 aprile 2021
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Dopo la conferma del terzo seggio in Municipio, il Partito liberale radicale è l’unico a Locarno a perdere sedie in Consiglio comunale. Ne deve cedere due, conservandone 13. Si tratta di una conseguenza di un calo percentuale dei voti di lista pari al 4,1% (era il 37,6; oggi è il 33,5%) e della ripartizione dei seggi che ne deriva. Ciò che era nelle sue mani finisce diritto diritto in quelle dei Verdi e Indipendenti, che oltre ad aver guadagnato un municipale con Pier Zanchi, trovano due ulteriori presenze in legislativo e passano così da 2 a 4.

Più che raddoppiata è del resto la percentuale dei voti di lista nel voto verde e/o indipendente per il Consiglio comunale, cresciuta dai 4 punti del 2016 agli attuali 10,8 punti (da zero al 12,2% era stata la clamorosa accelerazione nel voto per l’esecutivo). Invariati gli equilibri negli altri schieramenti: “Per Locarno” (Ppd e Indipendenti) conferma i suoi 8 consiglieri comunali (pur diminuendo dello 0,7%), la Sinistra Unita (Ps-Pc-Pop-Forum) i suoi 8 (ma prima erano tutti del Ps) e Lega-Udc-Indipendenti i suoi 7 (con un calo dell'1,3%).

Un dato interessante è quello riguardante la nuova forza assunta dal fronte rosso verde: Sinistra Unita e Verdi e Indipendenti, che hanno detto di voler lavorare a stretto contatto in Consiglio comunale, raggiungono un ragguardevolissimo 30,2% dei voti di lista e sono secondi soltanto al Plr, che come detto resiste al 33,5%. Non possiamo però dire che due terzi degli elettori sono liberali radicali o rosso-verdi, e questo per il semplice fatto che le schede senza intestazione, nel voto per il Consiglio comunale, sono praticamente un quarto del totale (24,8%); risulta leggermente meno marcata (23,4 punti) la percentuale delle schede senza intestazione imbucate nello scrutinio per i Municipi.

Tredici donne su 40 eletti

Con l’entrata nell’esecutivo della socialista Nancy Lunghi a 6 anni di distanza dalle dimissioni del sindaco Carla Speziali, la sensibilità femminile torna dunque a caratterizzare la compagine municipale. Ed era ora. In Consiglio comunale, per altro, le “quote rosa” continuano a rimanere non altissime. Fra volti vecchi e nuovi, il legislativo appena eletto conta infatti, su un totale di 40 persone, 13 donne: 3 sono del Plr (su 13 eletti), 3 della Lega-Udc-Indipendenti (su 7), altrettante dei Verdi e Indipendenti (su 4) e 2 sia in Per Locarno (su 8), sia nella Sinistra Unita (su 8). La percentuale complessiva del cosiddetto “gentil sesso” è di 32,5 punti; appunto non esaltante, ma comunque abbastanza significativa.

Quanto ai volti nuovi, abbondano in tutti gli schieramenti: troviamo infatti un Consiglio comunale che fra non ricandidature e non rielezioni (invero non molte) ha fatto per così dire la muta. Poco più della metà degli eletti, infatti, prima non c’era. Massime espressioni di rinnovamento sono le liste Lega-Udc/Svp-Indipendenti, Sinistra Unita e anche, percentualmente parlando, Verdi e Indipendenti. A destra, tolti i confermati Omar Caldara e Bruno Bäriswyl, sono praticamente tutti neofiti: Kevin Pidò (ex Montagna Viva), Maila Santoni, Gianni Guerra, Mariana Ballanti e Valérie Camponovo. A sinistra, i nuovi sono 5 su 8: Gianfranco Cavalli, Francesco Albi, Gionata Genazzi, Aleksandar Malinov e Giulia Maria Beretta. Rimangono al loro posto il copresidente cantonale del Ps Fabrizio Sirica, Rosanna Camponovo e il capogruppo Pier Mellini. Fra i liberali radicali – dove Simone Merlini risulta il più votato – il lotto dei nuovi si apre con Stefano Lappe e si completa con Andrea Barzaghini, Martina Ghielmetti, Franca Antognini, Roberto Zenoni e Karin Cerini. L’uscente Marco Bosshardt e il decano del Consiglio comunale Mani Vetterli, secondo e terzo subentrante, entrano direttamente visto che i primi tre classificati sono municipali. Sempre in casa Plr abbiamo il più giovane eletto in assoluto in Città: Andrea Barzaghini, classe '99, che è tra l’altro figlio di Martina Ghielmetti. Con Merlini, Bosshardt e Vetterli, sono stati confermati Mauro Silacci, Luca Renzetti, Orlando Bianchetti e Giovanni Monotti.

La lista delle “new entry” prosegue con i Verdi e Indipendenti, dove sono tutti nuovi, e precisamente Francesca Machado – ma per lei è un ritorno – Sheila Mileto e Viktoria Kitanova. Fa eccezione il candidato anche al Municipio Marko Antunovic, che nella scorsa legislatura era stato eletto fra i liberali radicali ma poi si era staccato come Indipendente e aveva in pratica continuato a lavorare da Verde. Lo schieramento che meno è cambiato rispetto allo scorso quinquennio è quello di “Per Locarno”, dove i soli Luca Jegen e Martina Giacometti sono debuttanti e accompagneranno i già rodati Simone Beltrame (più votato in assoluto fra i suoi), Alberto Akai, Mauro Cavalli, Mattia Scaffetta, Barbara Angelini Piva e Mauro Belgeri, che come primo subentrante si sovrappone a Giuseppe Cotti, rieletto in Municipio.

Ricapitolando, il Consiglio comunale di Locarno risulta rinnovato per 21 elementi su 40.

Minusio, la Sinistra ne toglie uno al Plr

Quaranta erano anche i candidati da eleggere in Consiglio comunale a Minusio, sesto centro del Cantone per numero di abitanti. Le variazioni rispetto a 5 anni fa sono minime, ma consentono all’Unione Socialisti e Indipendenti di guadagnare un seggio (da 8 a 9) togliendolo ai liberali radicali (che passano da 17 a 16). Questo, in contrasto rispetto a quanto successo nella votazione per il Municipio, dove il Plr ha piazzato il “poker” a danno di Uniti x Minusio, che ha perso uno dei suoi tre seggi. Nel legislativo, per altro, Uniti x Minusio rimane stabile, con 15 seggi, che traducono una percentuale dei voti di lista del 37,2 (era il 38,8 cinque anni fa).

Muralto, torta divisa esattamente a metà

Ma forse l’elemento più interessante osservato nel Locarnese, soprattutto se consideriamo lo “storico” locale e le future implicazioni riguardo a decisioni che potranno avere portata regionale, emerge da Muralto. I 30 consiglieri comunali eletti si dividono infatti esattamente a metà: ovverosia 15 esponenti di Ordine e Progresso e Indipendenti (il movimento del sindaco Stefano Gilardi) e 15 di Muralto Democratica, la forza d’opposizione che dopo un quinquennio di latitanza è tornata sul terreno del confronto politico. Lo ha fatto, com’è noto, conquistando due seggi (su 5) nell’esecutivo e avvicinandosi di molto a Ordine e Progresso e Indipendenti nelle percentuali per il legislativo. Nel 2012, quando era ancora Alleanza Democratica, l’opposizione aveva raggranellato solo il 41,4% dei voti di lista (contro il 58,6 degli “avversari”), dovendosi accontentare di 12 seggi su 30. Nove anni dopo le cose sono cambiate, perchè i voti di lista sono cresciuti al 48,5%. L’esatta parità renderà certamente più vivace la discussione in legislativo e meno automatico il dominio del partito “di governo”, anche se forte dei tre quinti dei municipali.

Losone e Gambarogno, cala la Lega

A Losone perdono terreno la Lega, che lascia sul campo la metà dei seggi (dai quattro conquistati nel 2016 è scesa a due), e l’Udc, che da 8 va a 7 poltrone. Avanzano, con un più uno, le altre formazioni politiche: il Plr sale a 11, il Ppd+Gg a 9 e la Lista della sinistra a sei. Molte le conferme per quanto riguarda gli eletti, pochi gli attuali consiglieri comunali non confermati. Molti, infine, i volti nuovi (per la sostituzione di partenti), tra i quali spiccano giovani rappresentanti di tutti partiti in corsa.

Anche in Gambarogno c’è chi arretra. La Lega nel 2016 era con l’Udc e aveva conquistato 5 seggi; domenica scorsa (senza Udc) ne ha persi 2. In calo anche i Socialisti indipendenti ecologisti (da 6 a 5). Hanno guadagnato un seggio il Plr (da 11 a 12), il Ppd (da 6 a 7) e “Per Gambarogno” (da 2 a 3). Anche nel caso del Comune aggregato sulla sponda sinistra del Verbano sono diversi gli eletti che si affacciano per la prima volta alla politica comunale.

Gordola, il balzo della destra

Interessante quanto osservato a Gordola, dove la vera vincitrice in Consiglio comunale è la lista Lega-Udc, che rispetto al 2016 è cresciuta di quasi 10 punti percentuali (dal 15,6 al 25,4) e ha guadagnato di conseguenza 3 seggi (adesso sono 8). Glieli cedono sia Ppd-Gg-Sosteniamo Gordola (che ne perdono 2 e si assestano anch'essi a 8), sia Alternativa Gordola, che da 6 cala a 5 e registra una discesa dal 21,3 al 18% dei voti di lista. Stazionario a 9 il Plr, con i Verdi liberali. 

A Cugnasco-Gerra c'è infine un sostanziale equilibrio. Ppd-Gg-Indipendenti continuano ad avere la maggioranza relativa, con 9 seggi, ma è anche vero che 5 anni fa ne avevano ottenuto uno in più. Allo stesso modo, calano Lega-Udc-Indipendenti, che da 4 seggi scendono a 3. Vincono, di misura, Plr e Cugnasco-Gerra Domani. Ognuno si porta infatti a casa un seggio in più, per giungere a 7, rispettivamente a 6.