Ha stravinto le elezioni presentandosi come candidato unico sulla sua lista, centrando due seggi in Municipio. Ora dovrà designare un candidato, forse donna
Re Giorgio, come lo hanno scherzosamente soprannominato, è tornato! E lo ha fatto col botto, ottenendo il più alto numero di consensi nelle Centovalli e diventandone, di fatto, il sindaco (almeno di quindicina). Un exploit al quale nemmeno lui, politico di lungo corso da qualche anno allontanatosi dai riflettori della cronaca, credeva. Lo abbiamo raggiunto per le prime considerazioni su questo rientro trionfale: «Non so spiegarmi come sia potuto succedere. Mi attendevo circa 120 schede, ne ho ottenute 185. Un risultato sorprendente, che mi fa enormemente piacere». Un esito ancor più eclatante se si pensa che la sua persona, negli ultimi tempi, è stata più volte bersaglio di attacchi denigratori da parte dei suoi detrattori. Insomma, vien da pensare che a furia di parlargli dietro la schiena, alla fine abbiano fatto il suo gioco: «Le malelingue, con le loro accuse basate su falsità, hanno avuto ciò che si meritano. Mi hanno più volte tirato in ballo con calunnie infondate per screditarmi. Molte persone della valle, in tutta risposta, mi hanno testimoniato la loro stima e garantito sostegno». Insomma la macchina del fango non ha funzionato.
A questo punto, Giorgio Pellanda, entrato in Municipio da cavaliere solitario, dovrà però trovarsi una persona che lo accompagni, dal momento che "Impegno e Passione", il suo gruppo, ha strappato due seggi: «Mi prenderò qualche giorno per valutare la scelta e sentire i potenziali interessati. Non escludo possa trattarsi di una donna. A tempo debito lo comunicherò». Sul rischio di un eventuale ballottaggio, cosa ne pensa? Sarebbe pronto a un'ulteriore sfida? «Non lo so. Devo ancora rifletterci».
Non serve invece tempo di riflessione per scoprire quelli che sono i temi che a lui stanno a cuore e che figurano nella sua agenda: «Le nuove funivie, per iniziare; mi sta a cuore il turismo, sia ben chiaro, ma ritengo che Centovalli non abbia né la massa critica né le risorse per garantire la gestione finanziaria degli impianti. Occorrerà, a mio avviso, tornare a negoziare col Cantone un eventuale aiuto alla copertura dei disavanzi. Altro tema, quello del potenziamento della squadra operai: disponiamo di un territorio molto prezioso da custodire e salvaguardare, le forze attuali non bastano. Credo ci vogliano ancora 1 o 2 dipendenti a tale scopo. Infine l'istituto scolastico, per avere nuovamente le mono classi. Tutto questo senza dimenticare una cosa a me cara: i rapporti con la gente. Un paese che vuole rilanciarsi non può essere ostaggio di litigi e polemiche. Occorre maggior rispetto tra le persone e per chi, come me, vive la politica come servizio per la comunità, tutto questo è inaccettabile».