Lo spiacevole episodio dell'anziano deriso ha scosso soprattutto le famiglie degli ospiti. Lettera dei vertici dell'istituto e precisazioni del personale
Una lettera di scuse indirizzata ai famigliari degli ospiti della Casa Anziani San Donato per lo spiacevole episodio che ha visto coinvolto un anziano in cura nella struttura (ricoverato nel reparto Alzheimer).
L'ha inviata, in queste ore, il Consiglio di Fondazione (CdF), che riconosce quanto anticipato da “laRegione”. Al profondo rincrescimento per l'accaduto, il CdF, per bocca del suo presidente Ottavio Guerra, del direttore amministrativo Stefano Hefti e della direttrice sanitaria, la dottoressa Yvette Conti Rossini, fa seguire la conferma che “nessun ospite ha subito danni riguardo alla sua salute fisica e / o mentale. I residenti del reparto in questione, come pure di tutta la Casa, ricevono tutte le dovute cure e le nostre attenzioni come di consueto. Siamo coscienti e rattristati, peraltro, dell'enorme danno subito da noi tutti, e in primo luogo dagli ospiti e dai loro parenti, perché è evidente come un simile evento scalfisce profondamente il rapporto di fiducia reciproco e ci rende tutti increduli e amareggiati”.
Nella lettera viene inoltre ribadita la tempestività con la quale Direzione dell'Istituto e CdF sono intervenuti "dimostrando in modo insindacabile di non tollerare in nessun modo comportamenti contrari all'etica professionale. I collaboratori direttamente coinvolti sono stati quindi sospesi in attesa della conclusione dell'inchiesta amministrativa interna". La bravata di cattivo gusto postata sulla chat, lo ricordiamo, è costata il posto a due dipendenti del reparto, mentre (almeno) un terzo collaboratore della struttura è stato sospeso in attesa delle verifiche in atto e potrebbe, a sua volta, finire licenziato.
Agli assistenti del team curante della casa anziani centovallina, comprensibilmente scossi e turbati, è stato intanto assicurato, su richiesta, un sostegno psicologico. Nella convinzione che "non sia una mela marcia a rovinare e screditare il lavoro di tante persone coscienziose".
Profondamente amareggiato e incredulo per questa brutta storia lo è naturalmente anche il personale dell'istituto. Personale che, attraverso la propria Commissione interna, in una nota ai media prende posizione con delle precisazioni. Delle incongruenze sarebbero infatti contenute nei servizi giornalistici dedicati alla triste vicenda. “Le figure professionali coinvolte nei fatti non sono due assistenti geriatrici, bensì persone con ruoli professionali diversi, fra le quali due sono state assunte da soli pochi mesi. Precisiamo altresì che solo la minoranza delle persone direttamente coinvolte sono frontalieri - si legge nel testo - Estranei all’incresciosa vicenda oggetto mediatico di questi giorni, tutti noi impiegati ligi all’etica e dediti da sempre al servizio ineccepibile della presa a carico dei nostri cari residenti, vorremmo sottolineare quanto sia mortificante per noi leggere sui social e sui media commenti denigratori e accuse pesanti rivolte al personale frontaliere. Questo devia inoltre l’attenzione dal grave fatto accaduto verso un particolare del tutto irrilevante ai fini di quanto successo e che non dovrebbe mai accadere, a prescindere dalla provenienza del personale impiegato. La Commissione Interna rappresenta i dipendenti non coinvolti, in nome dei quali si dissocia dalla vicenda che ha leso profondamente residenti e i loro famigliari, come pure molto intensamente il personale curante che da anni si dedica con passione, umanità, etica e professionalità al benessere dei Residenti della Casa. Ci rendiamo tutti conto del danno d'immagine che subisce il nostro Istituto, e comprendiamo i timori e le preoccupazioni dei Famigliari che hanno riposto in noi la loro fiducia, facendoli nostri. Desideriamo riuscire a rassicurare tutti sul fatto insindacabile che continueremo nel nostro lavoro come sempre: svolgendolo con la professionalità e l’umanità che fino a oggi ci hanno contraddistinto e che continueranno a essere la nostra cifra".