Locarnese

Locarno: l'elemosina, le sanzioni e la Cedu

Interrogazione del socialista Pier Mellini sul tema dell'accattonaggio in città, dopo una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo

25 gennaio 2021
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“Il Municipio ha preso atto della sentenza del 19 gennaio della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu)? Cosa pensa di mettere in atto per evitare un’applicazione pedissequa dell’art. 12 del Regolamento di polizia urbana e rurale? Considerando come la legge cantonale non prevede, fra i compiti della Polizia comunale, l’arresto, non reputa il Municipio che nell’art. 12 bisognerebbe stralciare questa possibilità?”.

Sono le domande poste dal socialista Pier Mellini in tema di accattonaggio (o elemosina), pratica che a Locarno – e più in generale in Svizzera – è invisa all'autorità ma che secondo la Cedu dev'essere trattata in maniera ben diversa. Lo dimostra una sentenza sfavorevole al nostro Paese in relazione al caso romando in cui era stata sanzionata una donna che in condizioni di estrema povertà aveva mendicato per le strade di Ginevra. La sanzione inflittale è secondo la Cedu sproporzionata in fatto di lotta alla criminalità organizzata, alla tutela dei diritti dei passanti, dei residenti e dei commerci. 

Fra le motivazioni addotte dalla Cedu “il fatto che questo divieto violava numerose libertà fondamentali fra le quali quelle personali, economiche e di espressione. Inoltre reputava che “in una situazione di manifesta vulnerabilità, la ricorrente aveva il diritto, inerente alla dignità umana, di poter mostrare il suo disagio e cercare di rimediare ai suoi bisogni chiedendo l'elemosina”, quindi “il fatto di chiedere l’elemosina rappresentava l’unica soluzione per sopravvivere”.

Visto e considerato che a Locarno “Il vagabondaggio e l'accattonaggio sono severamente interdetti” e che “gli agenti di Polizia comunale e cantonale procederanno all'arresto dei vagabondi e degli accattoni”, è lecito per Mellini porsi qualche domanda.