La presidente dell'associazione invita a rivedere alcune scelte e proporrà un incontro con l'azienda dei trasporti
Con il cambio d'orario e l'introduzione di nuove linee e fermate, lo scorso dicembre si è compiuta quella che è stata definita la rivoluzione del trasporto pubblico, dopo l'apertura della galleria di base del Ceneri. Ma non tutti sono pienamente soddisfatti. Un appello a voler apportare dei correttivi giunge da Rosanna Camponovo-Canetti, presidente dell'Associazione quartiere Rusca e Saleggi.
«Anche le Fart possono contribuire affinché il nostro sia un quartiere a misura di tutti: anziani e non – spiega Camponovo-Canetti –. Da sempre l’anziano desidera restare al suo domicilio il più a lungo possibile, ma non “isolato o confinato” fra quattro mura. Il domicilio e tutto ciò che gli sta attorno devono però assolutamente essere compatibili fra di loro. Si tratta quindi di ripensare al domicilio nella sua globalità. Ogni cittadino a una certa età dovrebbe poter beneficiare di una forma di audit che gli permetta di capire se potrà o no invecchiare in tutta sicurezza là dove abita. Ciò significa poter varcare la porta di una casa “sicura” senza poi trovarsi in un universo ostile, che non risponde alle sue esigenze e aspettative. Deve cioè trovare un arredamento urbano a lui confacente, dove potersi muovere e spostare in perfetta autonomia da un capo all’altro della città».
E qui entrano in gioco i trasporti pubblici. «Nel quartiere Rusca e Saleggi, che conosco bene, abitato da circa 6'000 persone, alcuni abitanti si dicono contenti del nuovo orario Fart, altri al contrario non sono per niente soddisfatti e si lamentano – prosegue la nostra interlocutrice –. Gli anziani in primis, ma anche coloro che desiderano o devono raggiungere le classiche destinazioni come l’ospedale, la clinica, la casa anziani, il medico, la farmacia, il negozio, i giardini, i centri diurni ricreativi o assistenziali, la chiesa, le scuole, il cinema, il teatro, la biblioteca, la piazza, la stazione, le piscine, il luogo di lavoro e altri luoghi dicono di non poterlo sempre fare in modo soddisfacente con i soli mezzi pubblici. Addirittura non comprendono l’assenza di corse in alcune zone parecchio abitate, come ad esempio via Saleggi e via Varesi. Forse non tutti sanno che proprio lì nella nuova residenza intergenerazionale “Per Sempre” aprirà la nuova sede dell’Atte - Associazione ticinese per la terza età. Chi sperava che con il nuovo orario, introdotto il 13 dicembre scorso, le cose cambiassero, è rimasto deluso e perplesso per l’inspiegabile vuoto. Se le cose rimanessero così, come pretendere un uso maggiore dei mezzi pubblici? Basta con gli stereotipi legati all’età, creiamo più dialogo fra generazioni, un tipo di cultura “multigenerazionale”, per scoprirsi e conoscersi meglio».
In questo caso ciò significa «permettere a tutti di essere mobili, di scegliere di partecipare alle diverse offerte culturali, ricreative e sportive, di essere insomma liberi di circolare in città in lungo e in largo (virus permettendo). Sarà possibile grazie anche a bus con percorsi, frequenze, collegamenti attrattivi e ottimali. Con l’associazione quartiere Rusca e Saleggi, intendo incontrare prossimamente la direzione della Fart e le autorità competenti invitandole a rivedere la rete con il fine di magari risolvere assieme alcune criticità esistenti per “un abitare bene a tutte le età”».