I dati 2020 del Locarnese, tra indennità per lavoro ridotto e l'aumento di chi è rimasto senza impiego
Ci si aspettava il peggio e puntualmente, dati alla mano, è arrivato. Le conseguenze della pandemia di Covid-19 sul mondo dell'impiego nel Sopraceneri sono pesanti e le cifre della disoccupazione e delle indennità per lavoro ridotto non lasciano dubbi.
A fornircele è Silvano Beretta, responsabile Cassa disoccupazione (Cad) della sezione Locarno, Bellinzona e Grono dell'Ocst: «Per il Locarnese i risultati annui 2020, con riferimento a quelli emessi fino al 30 novembre 2020, sono stati pessimi. Abbiamo registrato una media mensile di 1'020 persone al beneficio delle indennità di disoccupazione. Impietoso il confronto con l’anno 2019, durante il quale la media è stata di 726 persone totalmente disoccupate. L'aumento, che si attesta a 294 senza lavoro in più, è considerevole». La matematica ci dice che, a livello di percentuale, vi è stato un balzo avanti del 40 per cento. Se non è un raddoppio, poco ci manca... La tendenza, che si è confermata durante tutto l'anno, emergeva già nei primi mesi del 2020: in febbraio 1267 disoccupati, in marzo 1351 e in aprile 1525. Per gli stessi tre mesi nel 2019 erano stati 1205, 907 e 688; nel 2018, 1488, 947 e 755.
«La media mensile di 294 persone in più al beneficio delle indennità di disoccupazione è significativa e non lascia molto spazio all'ottimismo per quanto riguarda l’evolversi della situazione – commenta l'intervistato –. Dire che l’anno che ci siamo lasciati alle spalle sia stato particolare, pesante e impegnativo può apparire scontato. Tanti settori, praticamente tutti, si sono ritrovati a correre sul filo del rasoio, barcamenandosi con divieti, imposizioni e chiusure. E se nei mesi scorsi non s'intravedeva il sereno all’orizzonte, è certo che anche quelli a venire saranno assai gravosi. Non solo per il Locarnese, ovviamente, ma per l’economia dell'intero Paese. Gli esperti hanno già rivisto al ribasso le previsioni del Prodotto interno lordo (Pil). Per questo motivo e vista la situazione epidemiologica, il grado d'incertezza nel mondo del lavoro resta alto».
Tra i salvagente che hanno permesso a molti di non affondare durante il periodo di crisi, possiamo annoverare il pagamento delle indennità per lavoro ridotto. «Oltre a essere responsabile della sezione di Locarno, mi occupo pure del pagamento di queste indennità per Bellinzonese e Moesano. Abbiamo registrato una mole non indifferente di richieste da parte dei datori di lavoro. Nella media mensile da marzo a novembre 2020, per il solo Locarnese, sono stati registrati pagamenti a 483 aziende. Questo per un totale di 2 milioni e 157mila ore perse complessive, corrispondenti a un ammontare che supera i 50 milioni di franchi. Per Bellinzonese e Moesano sono stati registrati pagamenti a 262 aziende (media mensile), con un totale di ore perse che sfiora le 860mila, corrispondenti a un ammontare superiore ai 20 milioni di franchi. Senza alcun dubbio sono cifre che danno un’idea della drammatica situazione che si è venuta a creare a causa della pandemia».
In conclusione Beretta apre un esiguo spiraglio di speranza: «Gli aiuti finanziari concessi dalla Confederazione hanno senz’altro permesso, e permetteranno anche in futuro, di superare questo periodo alquanto critico, mantenendo comunque un certo equilibrio economico. Strategie messe in campo dalla Stato affinché le ditte e le aziende regionali possano mantenere la loro competitività, allontanando lo spettro del fallimento, senza dover procedere con licenziamenti o riduzioni di posti di lavoro».