Unione dei contadini ticinesi e Verdi del Locarnese invitano a bocciare la conversione di sedimi a favore dell'albergheria
Cedere terreno agricolo all'albergheria? La proposta, che domani sera sarà discussa dal Consiglio comunale di Ascona, non va giù ai Verdi del Locarnese e neppure all'Unione contadini ticinesi (Uct).
La questione è legata alla modifica della zona vincolata per contenuti alberghieri ai terreni alla Maggia. Coinvolti, per questioni territoriali, sia Ascona sia la Città di Locarno. In estrema sintesi, l'intenzione dell'autorità è quella di regolarizzare a livello pianificatorio una situazione già consolidata; ma anche di permettere alla terreni alla Maggia Sa di permettere all'hotel Castello del Sole di espandersi, creando pure una nuova via d'accesso.
Fatto sta che, come specificano sia i Verdi sia L'Uct, la perdita globale di terreno agricolo ammonta a oltre 26mila metri quadrati. Per l'Unione contadini questa perdita andrebbe compensata con altro terreno agricolo e non con un contributo pecuniario, come previsto per il caso specifico. Un contributo sostitutivo che per Ascona ammonta a più di 1,4 milioni di franchi (per Locarno le cifre non sono ancora note).
Si dicono assai delusi i Verdi, che – come l'Utc – avevano inviato a suo tempo, nell'ambito della consultazione sulle modifiche, le proprie osservazioni. “I messaggi pendenti ad Ascona e Locarno vanno rimandati ai rispettivi municipi per una ridefinizione dei contenuti della Zona a destinazione vincolata (Zdv) e per una compensazione integrale del terreno agricolo perso”. E pure: “La Zdv dev'essere mantenuta identica a quella attualmente in vigore. Al massimo si può ipotizzare un lieve aumento degli indici di sfruttamento. Contenuti di carattere culturali, sportivi e paramedici dovrebbero essere inoltre possibili solo in zona edificabile”. Gli ambientalisti definiscono irrisorio il compenso pecuniario rispetto al danno per la collettività del terreno agricolo perso, considerato fondamentale per la sicurezza e la sovranità alimentare: “Secondo la legislazione federale e cantonale la perdita di queste superfici va compensata realmente con superfici che possano svolgere la stessa funzione, ciò che non è al momento previsto”.
Il gruppo dei Verdi ricorda pure che “la variante di piano regolatore è in contrasto con la decisione del Consiglio comunale di Locarno che ha approvato una mozione a tutela delle ‘Superfici per l'avvicendamento delle colture’ (Sac) nei Piani regolatori il 3 novembre 2014 con 24 voti favorevoli, 11 contrari 0 astenuti. La continua erosione di terreno agricolo mette ulteriormente il cantone in difficoltà nel rispetto delle quote di terreno agricolo fissate a livello nazionale. Il Ticino si trova ben al di sotto della quota minima fissata dalla Confederazione per le Sac. Attualmente abbiamo deficit di disponibilità alimentare locale (sempre più ricercata). Alcuni alimenti mancano già ora e saranno assenti dagli scaffali fino al raccolto 2021 previsto per agosto-settembre”.
Non da ultimo il Gran consiglio ha deciso un paio di mesi fa di ancorare la sovranità alimentare alla Costituzione cantonale.
Sia i Verdi del Locarnese si l'Utc, infine, menzionano quanto avvenuto ad Ascona nel 2012: una proposta di modifica del Piano regolatore con relativa trasformazione di 16mila metri quadrati di terreno agricolo in terreno edificabile, accettata dal Municipio e dal Consiglio Comunale, fu bocciata in votazione popolare.
Come l'Unione contadini, anche i Verdi del Locarnese in conclusione invitano i Consigli comunali di Ascona e di Locarno a bocciare i relativi messaggi per la modifica dei due piani regolatori “in modo da salvaguardare nei fatti il terreno agricolo come importante bene per la collettività”.