Locarno, la Centro balneare regionale si difende dalle accuse di poca sensibilità lanciate da Sirica (Ps)
“La Centro balneare regionale ha voluto fare di tutto per non licenziare nessun dipendente e per non sfavorire i contratti più a rischio (cioè quelli su chiamata). Per questa ragione ha optato per la proposta di ridurre l’attività e il salario del 20% per il periodo dal 1° gennaio al 30 aprile 2020 a tutto il personale, organi compresi, garantendo così l’occupazione a tutti. Si tratta di una proposta suggerita dai sindacati in altre evenienze, che è parsa meno drastica di una disdetta e che presuppone un senso di solidarietà tra i dipendenti dei singoli settori”.
Lo scrive la Cbr Sa di Locarno in risposta alle critiche sollevate dal Ps Sirica. “A seguito delle restrizioni dettate dal Covid-19 il Lido di Locarno ha visto nel 2020 un minore afflusso di circa 95mila passaggi, cui si aggiunge la riduzione del numero di abbonamenti e di altre entrate. Si tratta di una riduzione di pressappoco il 30% rispetto agli anni precedenti – nota la Cbr –. Precisiamo che, grazie alle misure prese ed all’offerta specifica del Lido, la struttura si situa tra le più sicure da un contagio. La direzione e gli organi direttivi si sono dunque visti costretti ad intervenire, sia per quanto concerne una compressione delle uscite che un incremento delle entrate. Anche le spese per il personale, che si situano attorno al 40% delle uscite, dovevano venire considerate”.
Durante la riunione con i collaboratori “sono state illustrate le ragioni, è stato suggerito di parlarne a casa – interpellando se del caso anche consulenti e sindacati – ed è stato formulato un termine di 4 (poi divenuti 6) giorni di riflessione per accettare la politica ’lavorare meno per lavorare tutti’. In questo contesto ai dipendenti è stato garantito che non avrebbero perso i loro diritti di rendita previdenziali e sociali”.
La Cbr si dice poi “ben conscia del sacrificio richiesto. Con notevole professionalità e dedizione il personale ha
compreso la situazione ed ha liberamente accettato la proposta. Tutti i collaboratori hanno dimostrato
un grande senso di solidarietà reciproco e verso i colleghi assunti a ore e/o su chiamata. Sono dunque fuorvianti le affermazioni secondo cui si sarebbe imposto un taglio salariale, dimenticando di dire che parallelamente vi sarebbe stata una riduzione dell’occupazione del 20% e la garanzia dei diritti di cui alle assicurazioni sociali“. Inoltre, non è vero che “la soluzione toccherebbe i contratti precari, visto che erano proprio una delle categorie che la Cbr si era proposta di tutelare”.
Il personale che nel 2021 tornerà ad accogliere gli ospiti, conclude la Cbr Sa, “sarà un personale cui va data tutta lagratitudine di una professionalità e competenza senza pari”.