Sale sulle strade, acqua gelata, cibo scarso. La stagione fredda nasconde delle insidie. I consigli della Protezione animali Locarnese e Valli
Siamo nel cuore del periodo più freddo dell’anno, come conferma la neve che ammanta il Ticino. Il sottosuolo ha il respiro lento del regno animale in letargo, i migratori alati hanno lasciato gli alberi, mentre chi è rimasto a popolare i boschi ha infoltito piumaggi e pellicce per l’occasione. Dal canto loro, cani, gatti e compagnia domestica vivono imperturbabili nel tepore delle mura casalinghe. Dietro questa placida panoramica si nascondono però alcune insidie legate alla stagione invernale. Ne abbiamo parlato con Alessia Togni, guardiana diplomata della Società protezione animali Locarnese e Valli (Spalv), che propone dei semplici accorgimenti per garantire il benessere degli animali.
Partiamo dai quadrupedi che dipendono maggiormente dalle cure umane: «In generale – esordisce la nostra interlocutrice – i cani sono piuttosto sensibili ai cambiamenti climatici e certe razze possono soffrire parecchio il freddo. Quelle di taglia più piccola e con poco pelo sono le più soggette alle basse temperature ed è bene coprirle; qui da noi abbiamo un bassotto che in inverno si rifiuta di uscire senza la sua mantellina. Discorso inverso vale per le razze più massicce, come quelle nordiche, che si trovano meglio nei climi rigidi». Anche l’anzianità e uno stato di salute precario possono rendere gli animali più vulnerabili. «Quando si va a spasso – prosegue l’esperta – un altro rischio è costituito dal sale gettato sulle strade che se sta a contatto per tempo prolungato con le zampe del cane può creargli dei problemi. È dunque bene limitare il tempo di camminata sull’asfalto e preferire i prati». Taglia, pelo e condizione fisica sono variabili che influiscono sulla percezione del freddo anche per i gatti. Così come la temerarietà individuale: «I nostri al rifugio in questo periodo mettono fuori il muso dalla porta, escono 5 minuti e poi tornano subito a rintanarsi».
Per quanto riguarda gli animali che vivono in giardino, come i cani di grandi dimensioni, «la loro cuccia dev’essere bene isolata ed è consigliato munirla di coperte o piumoni». Un altro suggerimento, quando la colonnina di mercurio si abbassa particolarmente, è di controllare che l’acqua da bene non congeli; è inoltre meglio metterla fuori tiepida, così da evitare che crei mal di pancia. In merito all’alimentazione, per gli animali che vivono fuori è bene incrementare un po’ l’apporto calorico, preferibilmente già prima dell’inverno, per permettergli di aumentare la massa. Attenzione però a non esagerare perché il peso in eccesso può causare problemi.
Attraversando il Ticino non di rado capita di scorgere mandrie o greggi sui campi brinati. «Gli animali come bovini, ovini e caprini, sono abituati a stare all’aperto tutto l’anno grazie alla loro struttura fisica. È però importante che abbiano a disposizione delle costruzioni in cui ritirarsi quando il clima si fa eccessivamente ostile. Queste devono avere una copertura superiore che poggia almeno su tre lati chiusi ed è fondamentale che garantiscano spazio sufficiente per tutti gli animali del gruppo, altrimenti il rischio è che i più deboli rimangano tagliati fuori. Fieno e paglia contribuiscono a mantenere il calore».
Si prega di non disturbare (Foto Ti-Press)
Per gli amanti delle escursioni in montagna, la raccomandazione è di non avvicinarsi agli animali selvatici e di tenere legati i cani con forte istinto di caccia per evitare che rincorrano ad esempio lepri o camosci. «Gli animali d’altura in inverno fanno fatica a trovare cibo e se devono sprecare preziosa energia per scappare si indeboliscono ulteriormente. Tra l’altro in questo periodo scendono a quote più basse proprio in cerca di nutrimento, per cui massima attenzione sulle strade, specie in campagna». Anche gli uccelli sono affamati: «Volendo si possono mettere a loro disposizione delle granaglie, sono però sconsigliate le palline con le reti perché vi possono rimanere impigliati». È anche bene scegliere un posto dove eventuali gatti appostati non facciano scorpacciata dei convenuti.
Restando ai felini, come altri animali hanno la tendenza a infilarsi sotto le auto, soprattutto quando il motore è ancora tiepido. «Qualche colpo sul cofano o di clacson prima di partire sono un buon modo per farli uscire». Sempre rispetto ai veicoli, lasciarvi dentro i cani da soli per un lungo periodo non è una buona idea in quanto possono diventare delle trappole ghiacciate. All’erta anche rispetto al liquido antigelo: il suo sapore dolciastro attira la golosità degli animali che leccandolo rischiano l’avvelenamento.
Gli interventi della Spalv, ci spiega la responsabile del rifugio Daphne Jelmini, non variano molto con la stagione fredda. «Veniamo chiamati per recuperi e messe in sicurezza durante tutto l’anno senza che ci sia una specifica incidenza legata al meteo. Tuttavia la vigilanza preventiva sul territorio in questo periodo è particolarmente alta, soprattutto in certi posti in cui possono trovarsi animali in difficoltà». La soddisfazione maggiore che regala tale attività «è quando si trova qualcuno disposto a dare una seconda chance agli animali che arrivano al rifugio». Ciò che è avvenuto in maniera speciale durante la pandemia, come testimonia Alessia Togni: «Sul fronte adozioni abbiamo avuto una grandissima richiesta, che continua tuttora, e c’è stato un solo gatto abbandonato oltre ai casi giunti per i soliti problemi come ad esempio i traslochi. Questo non può che farci un enorme piacere».