Intervista a Ottavia Bosello, coordinatrice del Masterplan, decisa a dare il suo contributo allo sviluppo del comprensorio attraverso i numerosi progetti
A colloquio con Ottavia Bosello, coordinatrice del Masterplan Centovalli. Idee chiare, ambiziosa, con un Bachelor in Geografia e Antropologia all’Università di Friborgo e un Master in Geografia Umana a Zurigo. Quando Ottavia sgrana i suoi occhi verdi e attacca a spiegarti il suo ruolo, lo scopo del suo mandato, le sue ambizioni, e dove ha posto l’asticella, capisci che ha sicuramente tutte le carte in regola per ricoprire l’importante carica conferitole. La 27enne sottocenerina, appassionata di sport e fotografia, è entrata in carica come coordinatrice il primo marzo 2020. Compito complesso ma stimolante. Quello che sappiamo per certo è che la sfida la motiva perché «di carattere sono molto ambiziosa, determinata e intraprendente. Mi piace mettermi in gioco. In più, forse anche grazie al fatto di aver passato sin da piccola molto tempo all’aria aperta, nella natura, in montagna, mi ha permesso di appassionarmi ben presto a questioni legate alle dinamiche territoriali, allo sviluppo regionale. Proprio per questo mi piace l’idea di poter fare qualcosa di concreto per lo sviluppo di questo magnifico territorio centovallino, caratterizzato senza dubbio da enorme potenziale». Il contesto locale non le era familiare, fino a qualche tempo fa, «era una terra con la quale non avevo un legame passato. Proprio questo aspetto, però, credo mi permetta di vedere le cose da un’angolazione un po’ diversa, in maniera più oggettiva e libera da condizionamenti».
«Sono consapevole che in una nuova realtà non è sempre facile essere ben accolti. L’estraneo è spesso guardato con diffidenza e pregiudizio. Ho subito cercato di far capire che non voglio imporre nulla e che il mio ruolo è quello di aiutare la gente del posto, ascoltandola e cercando di costruire, assieme, innovazioni credibili per il futuro». Alla domanda se il fatto di essere donna possa facilitare determinate scelte ecco cosa risponde: «Sono entrata in punta di piedi in una realtà fatta di dinamiche a me sconosciuta. Sono contenta dell’accoglienza riservatami, sono davvero motivata e vorrei portare il mio concreto contributo allo sviluppo regionale della valle e della regione del Locarnese. Per sviluppo non intendo solamente in termini di attrattività turistica, bensì anche in termini di attrattività sociale, così da poter garantire un' ancora maggiore vivibilità per i residenti e per invogliare anche nuovi cittadini, nuove famiglie a insediarsi. Sono due concetti che viaggiano di pari passo. Ricordiamoci che è comunque sempre la popolazione indigena a doverci dire cosa le occorre. I progetti del Masterplan, una trentina quelli preesistenti, e un buon numero quelli nuovi, sono tutti nati dal basso, dagli abitanti stessi che hanno danno costante prova d’imprenditorialità e dinamismo. Infatti, nonostante il Masterplan sia un documento preesistente, è possibile proporre nuovi progetti; essi devono però rientrare negli obbiettivi prestabiliti dal piano di sviluppo regionale. La rispondenza in questi primi mesi è stata positiva: molta gente si informa al riguardo, mi contatta per presentarmi idee progetti o mi ferma per strada per una chiacchierata. Ha capito che ci sono. Su queste basi si possono costruire sinergie, mettere in rete progetti e farli interloquire. Ripeto, le potenzialità non mancano, sorprendono i visitatori quando vengono mostrate. Con l’impegno di tutti riusciremo a farle vivere e valorizzarle».
Creare nuove opportunità per il territorio, al lato pratico, come si traduce? Chi sono gli interlocutori?
«I miei referenti sono privati cittadini oppure enti istituzionali (patriziati, Comune, FART, OTLMV, ecc.) che si fanno promotori di un progetto. Personalmente fungo da consulente concettuale, progettuale, finanziario, accompagno i promotori nelle varie fasi dei loro progetti. A volte c'è chi arriva con un'idea appena abbozzata, altre volte chi ha già in chiaro come muoversi. Cerco quindi d'indirizzare l'iniziativa, verificare se vi siano possibilità di sinergie, aiutare ad arrivare alla realizzazione del progetto».
A incidere sui risultati del lavoro portato avanti sarà, ovviamente, anche la capacità di fare squadra per superare gli ostacoli
«Opero a stretto contatto con l'Amministrazione comunale, il Cantone, l'Ente Regionale di Sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, FART, OTLVM. Se c'è un ostacolo, assieme lo si supera. Le Centovalli hanno un potenziale notevole, proprio per le loro peculiarità e gli innumerevoli fiori all'occhiello che vanno veramente valorizzati. Alla realtà attuale potranno andare ad aggiungersi altri atout attraverso i quali migliorare la vivibilità e l’attrattività del comprensorio. Sogno una vallata viva, dinamica. Ovviamente il Masterplan non è un piano di sviluppo regionale a lungo termine. Spero di poter davvero dare un concreto contributo per il futuro di questa magnifica regione».
Capace d'interfacciarsi nei vari ambiti in cui è chiamata a operare, Ottavia Bosello, complice l'emergenza sanitaria, non ha conosciuto una fase iniziale facile:
«Purtroppo la rinuncia agli eventi, complice la pandemia, ha ostacolato i piani. Considero questi ultimi un'occasione d'incontro e arricchimento, di scambio di pareri tra gli attori del territorio. Hanno un valore sociale ed economico e per questo insisto molto sulle occasioni di incontro, come potrebbero esserlo le serate pubbliche a tema, concerti, spettacoli teatrali, feste, etc. Ad esempio, a settembre in collaborazione con Elia Gamboni, responsabile dell’Antenna Subregionale ERS-LVM, grazie al supporto del Comune delle Centovalli e della Pro Centovalli e Terre di Pedemonte, ho organizzato uno spettacolo variété dell’Accademia Teatro Dimitri a Palagnedra. Posso dire senza dubbio che l’evento è riuscito con successo».
Concetto chiave, per Ottavia è il coinvolgimento della popolazione indigena.
«Proprio pensando agli abitanti, è stato deciso con l’Ente Autonomo Centovalli di creare (e curare) un sito internet dedicato al Masterplan, in modo di dare ai residenti la possibilità di prendere ancora maggiore coscienza di questo strumento e dei suoi contenuti. Contiamo di essere pronti per gennaio. Ritengo anche molto importante che la gente sia ben informata su ciò che succede sul territorio. Proprio in quest’ottica, da pochi giorni è stato inoltre lanciato l’account Instagram ufficiale del Comune delle Centovalli (@centovalli.swiss). Mi piacerebbe diventasse una sorta di album, con ricordi del passato, spunti del presente e anticipazioni sul futuro della valle. Si immagina infatti di documentare da molto vicino i diversi eventi, le fasi di realizzazione di diversi progetti, etc. Verranno condivisi ad esempio dei contenuti esclusivì riguardo le nuove funivie di Intragna-Pila-Costa e Verdasio-Rasa previste per Pasqua 2022. Oltre ovviamente alle immagini condivise con noi dai residenti e dai turisti che verranno a scoprire la regione. Creando insomma una memoria storica da condividere».
Al momento si sta inoltre lavorando, in collaborazione con partner come OTLMV, FART, etc. a progetti più a medio-lungo termine (turistici e non) che richiedono anche grandi investimenti di risorse. Progetti sui quali, grazie anche a questo momento di parziale stop, possiamo concentrarci a pieno. A tempo debito sarà ovviamente nostra premura dare maggiori informazioni a riguardo».