Sconfitta per Swisscom in Consiglio di Stato. Vuole raddoppiare la struttura esistente (a 22 metri) ma l'ubicazione è indigesta
“No” all'antenna Swisscom da 22 metri a Maggia perché verrebbe a situarsi nelle immediate vicinanze del nucleo del comune. “Date le sue dimensioni, ed in particolare la sua altezza”, e osservato che sarebbe agganciata ad uno stabile in zona residenziale con edifici bassi e confinante con il nucleo tradizionale del paese, andrebbe a contrastare “in modo palese con le caratteristiche dei luoghi”. Parole del Consiglio di Stato, che l'11 dicembre ha bocciato il ricorso Swisscom contro il diniego della licenza edilizia deciso per ben due volte dal Municipio di Maggia. Alla domanda di costruzione si era precedentemente opposto il Dipartimento del territorio, secondo cui la struttura pregiudicherebbe le qualità paesaggistiche del nucleo.
Come al Dipartimento e al Comune, la prospettiva di un'antenna alta più del doppio rispetto a quella attuale non piaceva neppure ad una cinquantina di abitanti di Maggia, che si sono fatti tutelare dall'avvocato Marzia Borradori-Vignolini di Locarno. Questa fa notare che «la licenza è stata negata sulla base dell'articolo 104 cpv. 2 della Legge sullo sviluppo territoriale, che prescrive l’inserimento armonioso. Si tratta di una clausola estetica positiva finalizzata tra le altre cose alla tutela dei nuclei. La tutela di un comparto pregiato quale il nucleo ha dunque prevalso sul principio che, di regola, all'interno della zona edificabile, in base al principio della conformità di zona, le antenne di telefonia mobile vengono autorizzate. Siamo molto soddisfatti che il Consiglio di Stato abbia accolto le nostre richieste volte a tutelare in modo importante un patrimonio di straordinaria bellezza quale il Comune di Maggia ed il suo nucleo storico». Swisscom ha ovviamente facoltà di ricorrere al Tram.