Locarnese

Locarno, pranzo con i prodotti dell'orto urbano

‘Progetto mais’ al Centro professionale tecnico: allievi a tavola con il consigliere di Stato Manuele Bertoli

Ti-Press
11 dicembre 2020
|

Un menu speciale preparato con mais, fagioli e zucche prodotti nel piccolo orto urbano gestito dal Centro professionale tecnico (Cpt) di Locarno in collaborazione con la Città, le associazioni dei quartieri Campagna e Rusca-Saleggi, i giovani del Semestre di motivazione, gli allievi delle scuole speciali e diversi volontari. Le ricette sono state preparate per il pranzo tenutosi oggi, venerdì 11 dicembre, alla mensa scolastica del Cpt di studenti e studentesse, e che ha visto la partecipazione anche del consigliere di Stato Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento dell’educazione della cultura e dello sport (Decs), e di Elena Pedrioli, capo Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici.

Nelle mense scolastiche cantonali “Restò”, coordinate dall’Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici, si presta grande attenzione alla qualità e alla provenienza delle materie prime, dando priorità alla produzione locale. Al Cpt, grazie al progetto di orto urbano, oggi è stato preparato un pranzo speciale utilizzando i prodotti coltivati in un piccolo appezzamento di terreno ubicato di fronte all’istituto scolastico professionale di Locarno. L’orto urbano e il “Progetto mais” rientrano nell’ambito de “La scuola al centro del villaggio”: durante tutto l’anno vengono proposte attività, conferenze e progetti sulla sostenibilità, la cooperazione e la solidarietà.

Quest’anno, a causa delle restrizioni legate al Coronavirus, non è stato possibile organizzare una manifestazione aperta al pubblico come in passato, ma è stata comunque una giornata particolare per tutti gli studenti e studentesse del Cpt. Il pranzo è stato preceduto da una lezione in classe sugli aspetti didattici e tecnici del “Progetto mais”.

Con il sostegno della direzione scolastica e del neodirettore del Centro Davide Böhny, con l’impegno e il coinvolgimento del docente Lorenzo Scascighini, con la supervisione di Pierluigi Zanchi, tecnico in nutrizione umana, i giovani e le giovani apprendisti  hanno constatato come sia possibile, e relativamente semplice, produrre cibo sano e di prossimità anche partendo da un terreno incolto e non idoneo all'agricoltura, senza uso di pesticidi, concimi e irrigazione. I risultati sono sorprendenti. Quest’anno il raccolto è stato inferiore allo scorso anno a causa della siccità, ma ciò nonostante sono stati prodotti 2 chili di semola di polenta, 110 chili di patate, 5 chili di fagioli e circa 350 chili di ortaggi vari per un valore di mercato pari a circa duemila franchi.