Isolati i degenti che possibilmente sono entrati in contatto con i sette casi, tamponi per il personale di reparto e, da domani, annullamento delle visite
«A oggi sono sette i casi positivi: cinque sono stati trasferiti all’Ospedale La Carità di Locarno, un paziente è stato dimesso in quarantena a domicilio e uno è degente in clinica», spiega Sandro Foiada, direttore della Clinica Hildebrand Centro di riabilitazione Brissago. «Da mie informazioni, nessuno è al momento in uno stato critico», puntualizza.
In accordo con l’Ufficio del medico cantonale, per quanto riguarda i provvedimenti attuati in seguito alla positività di questo gruppetto di pazienti, il direttore spiega che «abbiamo isolato i degenti che erano possibilmente in contatto con i positivi. In particolare, partendo dal primo caso, abbiamo attivato un isolamento cautelativo di quindici degenti, per i prossimi dieci giorni». Una misura, sottolinea ancora Foiada, atta ad assicurare che non siano stati contagiati e a scongiurare possibili diffusioni.
Ma non sono stati unicamente questi pazienti a essere interessati da provvedimenti precauzionali, seguendo sempre il protocollo definito in accordo con l’Ufficio del medico cantonale, «per quanto riguarda un reparto, abbiamo provveduto a testare il personale che era in contatto con quelle persone. Degli operatori sanitari tamponati, finora non abbiamo ancora i risultati dei test», aggiunge il direttore dell’istituto di cura.
Il trasferimento alla Carità segue una prassi decisa fra i medici della clinica e quelli del nosocomio locarnese: «Finora, l’ospedale di Locarno preferisce prendere i pazienti covid; sebbene i cinque non fossero in stato grave», spiega Foiada. Il direttore anticipa così che, come in primavera, «la Clinica Hildebrand avrà ancora il reparto con 14 posti letto dedicato ai pazienti post-covid, per la riabilitazione. Si sta già procedendo alla riattivazione, in vista dei pazienti da riabilitare che usciranno da Carità e Moncucco; secondo il dispositivo dei letti definito mercoledì scorso dal Consiglio di Stato».
Ma non è tutto. Fra i provvedimenti in vista, anticipa ancora Sandro Foiada, la Clinica ha deciso «da domani (sabato 31 ottobre; ndr), di bloccare le visite per le prossime due settimane». Questa decisione è stata presa affinché si scongiuri la diffusione del contagio, esterna e interna. Finora, le visite ai pazienti andavano prenotate, spiega il direttore che aggiunge che i visitatori che si erano iscritti verranno contattati e informati di questa nuova disposizione.
Da lunedì 2 novembre e fino a nuovo avviso, saranno inoltre bloccate anche tutte le monoterapie, ovvero non si accoglieranno più i pazienti che vengono in clinica per fare una singola terapia. Insomma, «meno movimenti, meno rischi», chiosa il direttore della Clinica Hildebrand.